Vedute di esterni ed interni del Castello di Torrechiara
negativo servizio,
1962/06/15 - 1962/06/15
A. Villani & Figli (1932-1970)
1932-1970
Le lastre erano originariamente contenute ognuna all'interno di in una busta pergamina; tale custodia completa di iscrizioni si conserva separatamente in una scatola. In tutti le lastre compaiono tracce del portalastra su due degli angoli del lato maggiore (di forma rettangolare)
- OGGETTO negativo servizio
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SOGGETTO
Castelli - Parma
Pittori Italiani - Sec. 15. - Loschi, Jacopo
Pittori italiani - Sec. 15.-16. - Martini, Innocenzo
Iconografia profana: Amor cortese - Pier Maria II de' Rossi - Bianca Pellegrini
Elementi decorativi - pareti - formelle in cotto
Pittori italiani - Sec. 15.-16. Paganini, Giovanni Antonio
Condottieri italiani - Sec. 15. - Pier Maria II de' Rossi
Elementi decorativi - Pittura parietale - Volte affrescate
Pittori italiani - Sec. 15. - Bembo, Benedetto
Pittori italiani - Sec. 15.-16. Baglione, Cesare
Elementi architettonici - Portali - Cortili - Finestre - Volte
Castello di Torrechiara - SaleSala di Giove
Italia - Emilia-Romagna - Parma- Langhirano - Torrechiara - Castello di Torrechiara
Elementi decorativi - Grottesche - Animali - Figure
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MATERIA E TECNICA
VETRO
gelatina ai sali d'argento
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
A. Villani & Figli (1932-1970): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il servizio si compone di 18 negativi che documentano gli interni e gli esterni del Castello di Torrechiara a Langhirano in provincia di Parma. La busta pergamina che custodiva singolarmente ogni lastra fornisce indicazioni piuttosto circostanziate su autore fotografo e sulla data di esecuzione. Si tratterebbe di un servizio realizzato dalla Ditta Villani il giorno 15 giugno 1962. Il fotografo esegue vedute con dettagli del caratteristico impianto architettonico del fortilizio e dei preziosi affreschi che ornano gli interni. Nelle scelte dei tagli e delle inquadrature, tutte compositivamente molto ben studiate ed equilibrate, emerge un gusto estetico che sembrerebbe oltrepassare la semplice esigenza documentaria. Il maniero e il borgo antico sorgono su un roccione che sovrasta la vallata. Benché di fondazione medioevale, le fattezze attuali del castello si debbono al condottiero Pier Maria Rossi Conte di San Secondo che riedificò il fortilizio intorno alla prima metà del ‘400. Capitano di ventura al servizio dei Visconti prima e degli Sforza poi, dal 1454 si ritirò nei suoi feudi assieme a Bianca Pellegrini da Como, moglie di Melchiorre d’Arluno, che diverrà sua amante prediletta (Summer 1999, pp. 7-8). Il fotografo sceglie di riprendere alcune delle sale interne dal ricco apparato decorativo. Tra queste, maggiore cura è dedicata alla “perla” del castello, la cosiddetta Camera d’Oro, situata nel piano nobile della torre a sud-est. Nata con l’intento di celebrare l’amore tra Piera Maria e Bianca qui si ambienta un prezioso e vasto ciclo di affreschi che ricopre interamente il soffitto voltato e le relative 4 lunette. Concordemente attribuite dalla critica a Benedetto Bembo, con un gusto di stampo tipicamente cavalleresco-cortese, le scene rappresentate esaltano il rapporto di devozione tra i due amanti. Il fotografo realizza una ripresa zenitale della volta (N_003198) in cui, scandito su ogni vela, viene narrato il viaggio immaginario di Bianca Pellegrini tra i castelli del feudo rossiano. Per le lunette, in cui il pittore illustra in maniera allegorica la storia d’amore tra i due personaggi, il fotografo opta per una ripresa singola per ognuna delle 4 scene con punto di vista frontale e perfettamente in asse con l’obiettivo (N_003199-N_003201; N_003203). I riverberi e i chiarori presenti sulle superfici riflettenti della parete tradiscono l’utilizzo da parte dell’operatore di luce artificiale. La finestra, la cui luce è stata schermata da persiane, fa pensare che il fotografo abbia deciso qui di lavorare ad illuminazione controllata. Ultima ripresa a completare la documentazione sulla sala è un dettaglio del rivestimento a formelle in cotto che orna le pareti (N_003197), per la quale l’inquadratura segue il perimetro fisicamente determinato dall’aprirsi di una finestra da una parte e dall’altra dall’angolo della parete. Alcuna descrizione di insieme si aggiunge a tale serie, rinunciando ad una visione del contesto ambientale, pur ricco di suggestioni. Molto più “sintetica” la ricognizione delle altre sale selezionate in cui ad una ripresa d’insieme segue, ma non sempre, un dettaglio della decorazione parietale. E’ il caso del Salone dei Giocolieri o degli Acrobati per il quale viene realizzata una ripresa angolare (N_003188) tale da permettere di avere completezza di visione dell’ambiente, comprensiva la parete con il caminetto che presenta il dettaglio figurativo che dà il nome all’intera sala. Proprio di quest’ultimo viene offerto un dettaglio (N_003191) rigorosamente frontale, dalla perfetta simmetria compositiva. Una veduta d’insieme viene scelta per documentare il Salone degli stemmi (N_003189) con ripresa centrale da uno dei due lati brevi con la quale poter dar conto dell’estensione in lunghezza della sala rettangolare che occupa lo spazio compreso tra la torre della Camera d’Oro e quella del Leone. Medesima inquadratura centrale viene impiegata anche per documentare il Salone dei paesaggi con la quale valorizzare l’ampia volte a botte completamente affrescata a grottesche in cui si inseriscono i grandi cartigli con vedute di paesaggi che danno il nome alla sala. In questa inquadratura interessante anche il gioco prospettico sviluppato sul sovrapporsi delle quadrature degli ingressi da una sala all’altra. Il fotografo è riuscito a conservare qualità di dettaglio, raggiungendo una buona profondità di campo, tanto che si scorge chiaramente una porzione della parete della Sala di Giove, all’estremo opposto dell’ala in cui si trova il salone. Di quest’ultima sala si possiede solo un dettaglio della decorazione (N_003190). [si prosegue in OSS]
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641580
- NUMERO D'INVENTARIO N_003181-N_003184; N_003186-N_003191; N_003197-N_003203; N_003206
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2017
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0