Gruppo delle torri Artenisi e Riccadonna

negativo insieme, post 1909 - ante 1919

Le lastre erano originariamente contenute in una busta pergamina; tale custodia, completa di annotazioni, si conserva separatamente in una scatola. Ai negativi era allegata una schedina inventariale in fotocopia descrittiva dell'insieme, ora conservata all'interno del relativo pergamino. Visibili le tracce del portalastra (triangolare su due angoli e di forma allungata su due lati)

  • OGGETTO negativo insieme
  • SOGGETTO Spazi pubblici - Piazze - Piazza Mercanzia - Piazza di Porta Ravegnana
    Architettura - Vedute - Disegni prospettici
    Italia - Emilia-Romagna - Bologna - Piazza Mercanzia - Torri
    Sistemazione urbanistica - Bologna - Piano regolatore 1899
    Restauratori italiani - Sec. 20. - Rubbiani, Alfonso
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (1932-1970): fotografo principale
    Rubbiani Alfonso (1848-1913): disegnatore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’insieme si compone di due riprese con schizzi prospettici dei progetti di risistemazione di piazza Ravegnana con la conservazione e valorizzazione delle tre torri Guidozagni, Riccadonna e Artenisi. Il progetto di rinnovamento urbano caposaldo del piano regolatore del 1899 derivò da uno studio elaborato nel 1860 da Raffaele Faccioli che prevedeva l’allargamento delle vie Mercato di Mezzo e Vetturina, le odierne vie Rizzoli e Ugo Bassi, per creare un unico asse viario in grado di congiungere Piazza Ravegnana all’imbocco di via San Felice (Taddei 1997, p. 156). Conditio sine qua non di tale progetto, interprete delle spinte più progressiste ed europeiste della società dell’epoca, in nome dei principi di igiene e modernità, era la demolizione di molte delle preesistenze architettoniche presenti nell’area, al fine di creare ampi e geometrici spazi. Questo è il caso di Casa Reggiani, avvertita come un ostacolo per la realizzazione della nuova piazza quadrangolare che doveva estendersi da piazza Ravegnana a piazza della Mercanzia, così come di intralcio erano le tre torri medievali recentemente riscoperte, di cui non si coglieva il pregio storico-artistico, tanto da poterne preventivare la completa demolizione. Il piano regolatore trovò attuazione solo alla fine del primo decennio quando il consiglio comunale, nella seduta del 2 dicembre del 1910, ne approvò i progetti riguardanti l’allargamento del tratto di strada che dalle torri giungeva a piazza del Nettuno (Taddei 1997, p. 158). Iniziò dunque, in poco tempo, un piano di espropri e demolizioni che interessò gli edifici che sorgevano sul lato meridionale di via Rizzoli, suddiviso in tre grandi lotti. Il tasto dolente si toccò quando fu il momento di intervenire sul terzo lotto per il completamento del quale si rivelò necessario l’abbattimento delle torri Guidozagni, Artenisi e Riccadonna. Ad insorgere contro questo che venne additato come uno scempio fu il Comitato per la Bologna Storica Artistica con il suo maggiore rappresentante Alfonso Rubbiani che assieme al collega Gualtiero Pontoni presentarono un progetto alternativo di trasformazione dell’impianto urbano cittadino. Obiettivo era preservare le preesistenze architettoniche, integrandole nel nuovo assetto urbanistico. Con l’intento di discostarsi dallo sterile tecnicismo degli architetti alle dipendenze comunali, Rubbiani propose una serie di schizzi e disegni fatti di scorci e prospettive, lasciando ampio spazio alla qualità artistica e al conseguente senso del pittoresco dei progetti. Molti di questi studi verranno pubblicati in un opuscolo dal titolo “Di una via fra le piazze centrali e le due torri” realizzato nel 1909 assieme all’architetto Pontoni in cui si illustra l’alternativo progetto da sostituirsi a quello sostenuto dal piano regolatore comunale (Rubbiani e Pontoni 1909). L’idea principe era quella di creare due ampie vie in grado di convogliare il traffico dalle torri alla Stazione Ferroviaria da un lato e alle piazze centrali dall’altro, scongiurando le preventivate demolizioni. Il progetto che si dipana in una gradevole narrazione si completa di una serie di 6 prospettive limitata ad alcune particolari vedute cittadine del cui nucleo sentiamo di poter ipotizzare appartengano anche i disegni riprodotti nelle lastre in esame, malgrado non abbiano trovato in questa sede pubblicazione. Nel dettaglio è qui illustrata piazza Ravegnana da due differenti prospettive tali da rendere onore alla riuscita integrazione delle torri nel moderno impianto urbano. L’attenzione si sposta dunque dal singolo monumento da salvaguardare all’ambiente urbano, di tale specifica caratterizzazione da non poter subire drastiche trasformazioni. [prosegue in OSS]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641529
  • NUMERO D'INVENTARIO N_002128-N_002129
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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