Veduta di Via Riva di Reno dopo l'interramento parziale del canale del 1931 e prima della conclusione dei lavori nel 1956

negativo insieme, 1955 - 1955

Le lastre erano originariamente contenute in buste pergamine, conservate ora separatamente in una scatola. La mascheratura non permette di individuare i segni del portalastra

  • OGGETTO negativo insieme
  • SOGGETTO Architettura civile - Palazzi - Palazzo Gnudi
    Corsi d'acqua - Fiume Reno - Canali
    Vedute Urbane - Centri storici
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Via Riva di Reno
    Architettura sacra - Chiese - Chiesa di Santa Maria della Visitazione al ponte delle Lame
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Fototecnica Bolognese (attiva Dal 1945): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’insieme si costituisce di due vedute di Via Riva di Reno realizzate nel 1955 dalla Fototecnica Bolognese. Nel negativo N_002907 la prospettiva è orientata verso Palazzo Gnudi-Scagliarini (sulla sinistra), mentre il negativo N_002908 ritrae il tratto di via verso la Chiesa di Santa Maria della Visitazione al ponte delle Lame di cui vediamo il fronte principale prospicente il canale Reno ancora a cielo aperto. Il canale scorreva lungo tutta l’attuale via Riva di Reno, attraversando palazzo Gnudi ed il ponte delle Lame sopra il quale dopo la peste del 1527 sorse la Chiesa assegnata poi alla confraternita della Visitazione della Beata Vergine. Il canale fu un’indispensabile risorsa idroelettrica (qui sorge la Manifattura Tabacchi), fino alla fine dell’800 quando, con l’avvento dell’energia elettrica, esaurì il proprio potenziale divenendo piuttosto un fattore inquinante il paesaggio e la salubrità dell’ambiente a cui porre rimedio. Agli albori di una società affamata di modernità l’area era considerata tra le più malsane della città. Già il Piano Regolatore del 1889 ne prevedeva una notevole trasformazione. Era stata prevista la sostituzione della vecchia via Casse con un’arteria più larga e rettilinea che da via Ugo Bassi correva parallela a via Indipendenza fino a piazza Umberto I. Quando nel 1927 stavano per scadere i termini per il completamento dei progetti previsti questa grande opera urbanistica era rimasta sulla carta, trovando attuazione soltanto negli anni ’30 con l’apertura di Via Roma (oggi Marconi). Condizione necessaria per poter dar seguito a questo piano fu la copertura dei canali Reno e Cavaticcio iniziata nel 1931 ad opera della ditta Nobili e Forti (Legnani 2001, p. 287). La guerra sopraggiunse inesorabile e congelò anche questa grande impresa, rimasta parziale fino al 1955, quando le condizioni furono finalmente tali per poter procedere con la chiusura dell’ultimo tratto del canale rimasto aperto. Tiziano Costa nella sua monografia dedicata ai canali bolognesi, cita la notizia diffusa dal Carlino del 22 settembre in questi termini: “Ieri mattina, sul ciglio del canale di Reno nel tratto adiacente via Marconi, le autorità si sono date convegno per l’inizio dei lavori di copertura del canale. […] La copertura non si fermerà alla chiesa delle Lame, ma arriverà fino a San Felice, per una lunghezza totale di m. 550” (Costa 2008, p. 87). I nostri negativi riferiscono dunque della situazione della via anteriormente al 22 settembre del 1955 con il primo tratto, precedente all’incrocio con via Marconi, già piombato e con il rimanente, verso via Lame, ancora da coprire. A circostanziare ulteriormente la cronologia dell’insieme, la presenza di manifesti pubblicitari visibili nella ripresa N_002907 che comunicano lo svolgersi del V Congresso Nazionale della Gioventù Italiana che si tenne a Bologna il 24-25 aprile 1955. Dunque gli scatti potrebbero essere stati presumibilmente realizzati tra l’aprile ed il settembre di quell’anno. Nel negativo con lo scorcio di Palazzo Gnudi notiamo traccia dell’antico percorso del canale del Reno nei resti di centina in mattoni visibili nel muro laterale dell’edificio a livello del piano di calpestio che rivela la tamponatura del ponte sotto cui fino ad un ventennio innanzi scorreva il canale. Il palazzo sorse infatti proprio a cavallo del ponte con la facciata prospicente la via. Rara è la documentazione fornita dall’Archivio storico della ex SBAP relativamente alle trasformazioni urbanistiche che interessarono questa area tra gli anni ’30 e ’50. Malgrado ciò rintracciamo una lettera inviata dal Comune di Bologna alla locale Soprintendenza in cui si chiede di inviare l’allegata planimetria con il nuovo piano regolatore al Ministero per la Pubblica Istruzione per valutare l’opportunità di arretrare il fronte del palazzo onde allargare la via su cui si affaccia (Archivio storico Ex SBAP, Storico I – BO M 207, lettera del 18 ottobre del 1955). A giudicare dallo stato di fatto documentato dalla nostra fotografia questa proposta non dovette ricevere i dovuti consensi e non ebbe alcun seguito. Questa area subì notevoli trasformazioni anche durante gli anni della guerra essendo stata tra le zone più duramente colpite durante il secondo conflitto mondiale. Ancora negli anni ’50, come documentato da queste foto, gli sfregi della guerra erano stati solo parzialmente “medicati”. Lo stesso palazzo Gnudi fu sventrato durante l’incursione aerea del 29 gennaio del 1944, abbattendo, sulla destra del corpo anteriore prospettante via Riva di Reno, un volume di fabbrica pari a due assi di finestre al primo piano e tre assi al secondo. Notevoli distruzioni dei cortili interni e quasi distrutto il corpo retrostante (Barbacci 1977, p. 72. Si veda per confronto la fig. 267). Nel fototipo in cui lo vediamo ritratto di scorcio il gioco prospettico delle linee è tale da mascherare la pesante menomazione subita dalla sontuosa facciata del Tadolini non ancora risanata. [segue in OSS]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641508
  • NUMERO D'INVENTARIO N_002907-N_002908
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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