Reggio Emilia - Palazzo della Posta - Facciata - Piazza C. Battisti 2
negativo,
post 1931 - ante 1940
Anonimo (xx Prima Metà)
XX prima metà
Lastra singola, originariamente contenuta in pergamino: tali buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente. All'interno della busta schedina inventariale dattiloscritta con le stesse indicazioni
- OGGETTO negativo
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SOGGETTO
Centri storici - Vedute animate - Strade
Architettura residenziale - Palazzi - Alberghi - Hotel
Italia - Emilia-Romagna - Reggio nell'Emilia - Palazzo del Capitano del Popolo
Elementi architettonici - Facciate - Bifore - Monofore - Merlature
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MATERIA E TECNICA
VETRO
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
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ATTRIBUZIONI
Anonimo (xx Prima Metà): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Presso l'Archivio Storico SABAP di Bologna (STORICO I - RE M 116) si conserva la documentazione relativa al restauro del Palazzo del Capitano. Artefice dell’intera operazione è di nuovo il geometra Eugenio Terrachini, già proprietario di Palazzo Sacrati, interessato alla fine degli anni ‘20 da un analogo intervento strutturale. I rapporti con la Soprintendenza non sembrano sereni soprattutto per la volontà di Terrachini di procedere nei lavori senza rispettare vincoli e senza comunicazioni agli organi ufficiali preposti alla vigilanza e alla tutela. Il 21 agosto 1926 Otello Siliprandi, ispettore onorario della Soprintendenza, segnala a Luigi Corsini che Terrachini “nel lavoro di restauro dell’Albergo Posta in Piazza Battisti sta distruggendo gli avanzi di archivolti trecenteschi” e di conseguenza il proprietario viene formalmente diffidato a conservare le parti antiche. Da un articolo pubblicato sulla rivista “Il solco fascista” del 28 settembre 1928 si comprende bene quali fossero gli appoggi politici di Terrachini, tali da rimuovere qualsiasi ostacolo rappresentato dal blocco dei lavori da parte della Soprintendenza. Attraverso il Podestà riuscì ad arrivare al Duce che impose al Ministro per la Pubblica Istruzione di inviare agli uffici territoriali la seguente comunicazione: “che non sia posto nessun intralcio all’esecuzione delle opere progettate [...] in occasione dei lavori di sistemazione e completamento dell’Albergo Posta”. Sempre sulla medesima rivista, il 31 ottobre 1931, si pubblica l’articolo “Il Palazzo del Capitano del Popolo restituito nel suo antico splendore” in cui si tenta di ricucire lo strappo tra Istituzione e privati, descrivendo un clima di calda collaborazione. A conclusione dei lavori esterni caratterizzati da un gusto fortemente neogotico (ricostruzione della merlatura di coronamento, recupero di bifore e monofore, recupero degli stemmi in facciata) si procedette con i restauri delle sale interne fino a terminare i lavori nel 1934. Nell’immagine animata è riconoscibile un’automobile "sei cilindri tipo 18" dell'Ansaldo prodotta nel 1929 che conferma la datazione nel decennio tra 1931, a fine lavori, e 1940 circa
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641319
- NUMERO D'INVENTARIO N_000989
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2017
- ISCRIZIONI sul recto del pergamino - R.SOPRAINTENDENZA/ ALL'ARTE MEDIOEVALE E MODERNA/ DELL'EMILIA E DELLA ROMAGNA// MOBILE....SCAF....N....INVENT.N.....LUOGO:....MONUMENTO:.....STAMPE N......OSSERVAZIONI - capitale -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0