Ricostruzione del cortile interno di Palazzo Ghisilieri a Bologna dopo la ricostruzione postbellica

negativo servizio, post 1957/01/02 - ante 1957/01/14

Le lastre negative erano originariamente contenute in pergamino; queste buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente. Alcune lastre presentano una mascheratura in carta nera; in particolare: N_003383, N_003386 e N_003488 sul bordo superiore; N_003487 sui bordi superiore, inferiore e laterale destro

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Architettura - Palazzi - Cortile
    Architettura - Restauro - Danni di guerra - Guerra mondiale 1939-1945
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Palazzo Ghisilieri ;
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (1932-1970): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell’archivio fotografico della SABAP sono conservati 56 negativi su lastra di vetro che documentano l’Hotel Brun che aveva sede nel Palazzo Ghisilieri. Questa documentazione fotografica è stata realizzata tra il 1943 fino al 1957 da Villani e Fototecnica. Il Palazzo, fatto costruire nel 1491 (l’anno successivo come indicato dall’Ing. Niccoli, v. FNTI: BAPF104, p. 3) da Francesco Ghisilieri, dove si trovavano le case del giureconsulto Rolandino de’ Romanzi, aveva “forme rinascimentali in cotto; finestre arcuate con archietti inclusi, nel piano nobile, e occhi nel fregio della trabeazione. Le finestre architravate del piano nobile furono aggiunte nel Settecento, e trasformate poi in stile quattrocentesco da Alfonso Rubbiani” (BIBH: BAPB0110, p. 54), durante il restauro che eseguì nel 1911 (BIBH: BAPB1252, p. 105). Francesco Ghisilieri aveva proseguito i lavori fino al 1523, epoca in cui il “Palazzo venne venduto ai Malvasia, i quali a loro volta nell’anno 1828 lo cedettero al Si. Brun, svizzero di nascita, che lo ridusse ad Albergo” (FNTI: BAPF104, p. 3). L’incursione aerea distrusse la parte centrale della facciata su via Ugo Bassi, mentre rimasero in piedi l’ala sinistra e l’ala destra. Quest’ultima fu “con ingiustificata fretta” demolita ad opera del Genio Civile (BIBH: BAPB1252, p. 105). Il Palazzo intorno al 1953-54 era passato in proprietà alla Compagnia Anonima d’Assicurazione di Torino, motivo per cui il Palazzo è anche noto col nome “Palazzo del Toro”, la quale aveva incaricato l’ing. Giorgio Ramponi di presentare un progetto di ricostruzione dell’edificio. I lavori proseguirono sotto la supervisione della Soprintendenza e del Comune. Questi ultimi però non poterono imporre la reintegrazione dell’edificio com’era in origine a causa del fatto che la parte originaria era effettivamente minore rispetto a quella distrutta e, inoltre, non si erano conservate tutte le decorazioni in terracotta originali. Tutte le vicende legate al restauro sono ampiamente descritte in un’interessantissima lettera del Soprintendente Raffaele Niccoli alla Direzione Generale per le Antichità e Belle Arti del Ministero della Pubblica Istruzione, datata 11 gennaio 1954 (FNTI: BAPF104). L’insieme in esame, formato da 8 negativi realizzati da Villani, mostra il cortile interno dopo la ricostruzione postbellica. L’intento del fotografo era di realizzare alcune panoramiche come testimoniato anche dalla presenza di due bigliettini allegato alle lastre N_003382 e N_003389 in cui vi è scritto: “da unire in panoramica”. Lo Studio Villani, tra il 1920 e il 1950, è interprete di un periodo storicamente complesso, a cavallo tra le due guerre prima e affrontando la fase post bellica poi. In particolare, tra il 1943 e il 1945, lo Studio viene incaricato di eseguire campagne fotografiche volte a documentare i monumenti per avere un punto di riferimento per i successivi restauri ma anche gli esiti dei gravi bombardamenti che devastarono parte del centro storico di Bologna (BIBH: BAPB0361, p. 168, BAPB0109, p. 157). Per quanto riguarda la descrizione delle inquadrature scelte da Villani e il suo stile, riprendo le parole di Pier Luigi Cervellati “Nel loro insieme queste foto costituiscono un censimento vero e proprio. Drammatico censimento perché sono foto accuratamente senza dramma. Volutamente oggettive. I toni chiari - tipici di Vittorio Villani - nel censire i danni causati dai bombardamenti, conferiscono alle foto il carattere della diagnosi rigorosa: recuperabile o irrecuperabile” (BIBH: BAPB0241, p. 217)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640820
  • NUMERO D'INVENTARIO N_003382, 003383, da 003385 a N_003389, N_003486/ N_003487, N_003488
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA lettera (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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