Emilia-Romagna - Bologna - Via Zamboni 10 - Chiesa di San Donato - Francesco Orlandi - 1751 - Decorazione pittorica della facciata - Dopo il restauro (giugno 1957)

negativo servizio, 1957/06/14 - 1957/06/14

Le lastre negative erano originariamente contenute in pergamino; queste buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente. La lastra N_003463 presenta una mascheratura in carta nerasul bordo superiore

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Architetti - Italia - Sec. 18 - Orlandi, Francesco
    Architettura religiosa - Facciata
    Emilia Romagna - Bologna - Vedute - Via Zamboni
    Emilia-Romagna - Bologna - Chiesa di San Donato
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (1932-1970): fotografo principale
    Orlandi, Francesco (1725-1769): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le due lastre in esame, realizzate il 14 giugno 1957 dallo Studio Villani, mostrano la facciata della Chiesa di San Donato a Bologna, dopo il restauro eseguito dal marzo al 30 maggio 1957; il restauro era stato eseguito dal pittore Renato Pasqui di Bologna, sotto la direzione dei lavori dell’arch. Arrigo Stanzani, Soprintendente ing. Raffaello Niccoli (FNTI: BAPF179). La Chiesa, di cui si hanno notizie già nel 13. secolo, venne edificata nel 1454 su iniziativa di Lodovico di Melchiorre Manzoli. Quest’ultimo per rendere più visibile la facciata della propria casa, fa demolire l’antica chiesa romanica riedificandola secondo l’orientamento attuale in posizione più arretrata. Dopo ulteriori modifiche apportate alla chiesa durante il 16. secolo, viene realizzata nel 1751 “la pregevole decorazione di finta architettura in chiaroscuro [a tempera di calce] della facciata” ad opera di Francesco Orlandi (notizie storiche tratte da FNTI: BAPF174). A causa della fragilità di tale decorazione, nel corso degli anni fu oggetto di diversi restauri. In una relazione storica allegata ad un progetto di restauro del 1995 apprendiamo: “Nel 1957, in occasione degli addobbi della Chiesa di San Bartolomeo, viene compiuto un altro restauro sotto la direzione del Soprintendente ai Monumenti, ing. Raffaello Nicoli, ad opera del “pittore-restauratore” Renato Pasqui, con la sorveglianza dell’architetto prof. Arrigo Stanzani” (FNTI: BAPF174). Andando più indietro negli anni, troviamo la lettera del 4 aprile 1957 scritta dal Soprintendente Raffaello Niccoli in cui comunicava alla Soprintendenza alle Gallerie di Bologna la decisione di intraprendere un restauro della facciata (FNTI: BAPF175). Tale restauro sarà completato già nell’agosto del 1957, come testimoniato da un articolo del giornale L’Avvenire d’Italia in cui viene annunciato “Il ritorno a Bologna di un’opera d’arte”. A corredo di tale articolo viene pubblicata la foto Villani, tratta dalla lastra N_003465, attribuita erroneamente a Orlandi, il pittore che aveva eseguito la decorazione pittorica della facciata (FNTI: BAPF176). Il 9 luglio 1957, lo Studio Villani consegna “2 copie fot. form. 18x24 in bianco e nero stampate da negativa 18x24 (Chiesa di S. Donato dopo i restauri) Vi rendiamo la negativa” (FNTI: BAPF178). Qualche giorno dopo, il 12 luglio, il Soprintendente Raffaello Niccoli invia una lettera al Ministero della Pubblica Istruzione per dare notizie sui lavori di restauro della decorazione pittorica della facciata della chiesa di S. Donato, allegando 2 fotografie (FNTI: BAPF180), che potrebbero ragionevolmente essere una prima del restauro (v. RVEL) e una, scelta tra quelle in esame, dopo il restauro. Nel 1949, lo studio Villani, aperto nel 1914, aveva modificato la ragione sociale della ditta in Achille Villani & Figli. Si trattò di un cambiamento di natura squisitamente formale che non andava ad incidere sull’attività svolta fino a quel momento, ma che si configurava come naturale proseguimento ed evoluzione. Si continuò l’attività documentaria e divulgativa legata all’industria, all’arte, si mantenne vivo il settore del ritratto con la produzione di foto tessera (1967-1970 ca.), si testimoniarono i cambiamenti urbanistici della città (ad esempio i nuovi insediamenti di abitazioni popolari in zone periferiche). Lo studio ha seguito la direzione indicata dalle nuove esigenze della committenza, adeguandosi alle novità tecnologiche e alle richieste del mercato. La dimensione artigianale si affianca all’intraprendenza imprenditoriale e nel 1960 viene aperto in Strada Maggiore il laboratorio colore della Kodak, di cui la ditta Villani diventa gestore unico per l’Emilia Romagna e la Toscana. In questi anni mentre il padre Achille Villani, trascorreva la maggior parte della sua giornata di lavoro nel suo studio, Vittorio, non vi stava quasi mai perché si muoveva in lungo e il largo a seconda delle richieste dei vari committenti (BIBH: BAPB0061)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640809
  • NUMERO D'INVENTARIO N_003463, N_003465
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA relazione storico-artistica (1)
    relazione storico-artistica (2)
    relazione storico-artistica (3)
    relazione storico-artistica (4)
    relazione storico-artistica (5)
    relazione storico-artistica (6)
    relazione storico-artistica (7)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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