Bologna P. Mercanzia Casa Serracchioli Veduta d'insieme Vedute della Casa Seracchioli-Pasi da via S. Stefano e da Piazza della Mercanzia a Bologna
negativo servizio,
1931/05/31 - 1931/05/31
A. Villani & Figli (1932-1970)
1932-1970
Le lastre negative erano originariamente contenute in pergamino; queste buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente
- OGGETTO negativo servizio
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SOGGETTO
Emilia Romagna - Bologna - Casa Rodondi
Emilia Romagna - Bologna - Torre Alberici
Emilia Romagna - Bologna - Via Santo Stefano
Emilia Romagna - Bologna - Palazzo della Mercanzia
Emilia Romagna - Bologna - Casa Seracchioli
Emilia Romagna - Bologna - Piazza della Mercanzia
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MATERIA E TECNICA
VETRO
gelatina ai sali d'argento
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
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ATTRIBUZIONI
A. Villani & Figli (1932-1970): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’insieme in esame, costituito da 3 negativi su lastra di vetro realizzati da Villani il 25 maggio 1931, mostrano la Casa Seracchioli vista da diverse angolazioni. La data apposta sui pergamini, febbraio 1940, dovrebbe riferirsi alla data di inventariazione. La lastra N_001562, mostra il particolare del balconcino su via S. Stefano (sulla destra Casa Rodondi); la N_001568, una veduta dalla via S. Stefano (notiamo la Torre Alberici a destra, poi casa Rodondi); infine, la N_001569, mostra una veduta dalla piazza della Mercanzia, nella cui inquadratura, oltre alla Casa Seracchioli a sinistra, si vedono sulla via S. Stefano Torre Alberici e a destra il Palazzo della Mercanzia. Racconta Barbacci: “Case Seracchioli/ via S. Stefano, n. 2 e Piazza della Mercanzia, n. 3. Ambedue un tempo sono state adibite ad uffici della vicina Gabella. La prima data dal secolo XIII e conserva, di quest’epoca, l’arco della porta e parte delle finestre dell’ammezzato: il resto della facciata è moderno e inspirato a tipe bolognesi. Nell’interno (piano sup.) ha interessanti pitture murali dei secoli XIV e XV, di cui alcune protettte da un balcone di legno di tipo antico. La seconda, cui nella metà del sec. XIX erano state tolte le colonne di legno, ha riavuto la sua originaria facciata del sec. XIV ed è, come l’attigua casa Reggiani, unico esempio di casa gotica a due piani. Un bel fregio cinquecentesco, in parte rifatto, è nel salone superiore” (BIBH: BAPB1244, p. 77). Il restauro cui fa riferimento Barbacci, è quello compiuto da Zucchini nel 1924 e terminato nel 1928, ovvero tre anni prima della ripresa di tali lastre (BAPB1252, pp. 119-127). Per quanto riguarda la descrizione delle inquadrature scelte da Villani e il suo stile, notiamo che ha preferito porsi di fronte alle vedute che voleva inquadrare. Per far questo tutte le lastre sono state riprese da edifici posti di fronte ai particolari della casa Seracchioli che voleva riprendere. Nel 1921 si costituisce la Ditta Villani, frutto della collaborazione tra Achille e il figlio Vittorio, allora sedicenne, con sede in Via Santo Stefano 24 e successivo trasferimento nel 1923 in Via Piave 22 (attuale Via Clavature). Lo studio resterà a quell’indirizzo fino al 1932 quando verrà spostato nella sede di Via Santo Stefano 17. Tra il 1920 e il 1950 lo studio sarà interprete di un periodo storicamente complesso, a cavallo tra le due guerre prima e affrontando la fase post bellica poi. Attenti testimoni e lucidi documentatori, i Villani seguono l’evoluzione urbanistica della città e le drastiche demolizioni (cinta muraria, area della Mercanzia e Mercato di mezzo, insediamenti abitativi presso il Palazzo Comunale) oltre al massiccio intervento sulla viabilità in epoca fascista con la costruzione di Via Marconi e l’abbattimento e la cancellazione di interi agglomerati e della loro articolazione viaria. Nel 1936 venne aperta una succursale in provincia, a Castel San Pietro, che però ebbe vita breve e venne chiusa dopo soli quattro anni. La presenza di Vittorio all’interno della ditta diede forte impulso all’attività. Uomo dotato di grande passione e inventiva, sperimentatore di nuove tecniche di stampa, Vittorio cominciò dedicandosi in maniera preponderante alla riproduzione di opere d’arte, rivelandosi subito un valido antagonista al monopolio sul settore esercitato da Felice Croci fino alla metà degli anni ’30. Senza pianificare campagne di riproduzione a tappeto, sulla scia degli Alinari o del conterraneo Poppi, si limitò a creare una rete di contatti e committenze conquistandosi nel tempo fiducia e considerazione nel mondo degli storici dell’arte
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640790
- NUMERO D'INVENTARIO N_001562, N_001568, N_001569
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2017
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0