Ruderi di Canossa

positivo album, ca 1892 - ca 1893

L'albumina è incollata al recto della carta entro una cornice filettata dorata. Nella parte inferiore del supporto secondario è manoscritto ad inchiostro seppia il titolo proprio dell'immagine superiore. All'angolo inferiore destro delle carte è stampata a lettere dorate l'indicazione di responsabilità del fotografo

  • OGGETTO positivo album
  • SOGGETTO Architettura - Castelli - Fortificazioni - Chiese
    Italia - Emilia Romagna - Canossa - Rovine
  • MATERIA E TECNICA CARTA
    albumina
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Cassarini, Alessandro: fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1878, quello che restava dell'antica fortezza della rupe di Canossa (distrutta in più occasioni: nel 1255 dal comune di Reggio e nel 1557 da Ottavio Farnese) venne dichiarata monumento nazionale con la consegna definitiva all'autorità demaniale, che l'acquisì proseguendone gli scavi archeologici ed il restauro (l'iniziativa venne fortemente sostenuta dalla sezione locale di storia e alpinismo a partire dal 1877). Nel 1893 l'ispettore ai Monumenti e Scavi di Reggio Emilia, Naborre Campanini, redasse una prima relazione storica sul complesso, contenente inoltre un elenco dei materiali che aveva archiviato e diviso per categorie nell'allestimento di un piccolo museo in due sale del ricovero sulla rupe (nel gennaio del 1883, un decennio prima, il Genio Civile di Reggio Emilia aveva terminato di edificare della casa sul colle, nell'area su cui sorgevano i resti del castello); questa raccolta, inaugurata nello stesso 1893, fu il principio di una collezione più vasta, che sarebbe stata ampliata a seguito di futuri scavi (in bibliografia si indica il testo di Campanini, ripubblicato nel 1915, dopo la prima edizione del 1894). Tutt'ora annesso alle rovine di Canossa, il museo nazionale è stato dedicato al suo fondatore Campanini. Nell'archivio storico documentale della SBAP si conserva all'interno del faldone RE M 5 (1966 - Castello Canossa) una interessante relazione storico-artistica del complesso, nella quale si riporta la notizia che gli scavi, iniziati già nel 1877, posero in luce le tracce del primitivo edificio, oltre ad analizzare la struttura del tempio di Sant'Apollonio - a tre navate, presbiterio rialzato su cripta - con il relativo convento sorto a settentrione (nel 1963 il soprintendente Arrigo Buonomo richiese urgenti lavori di restauro sia per il castello, sia per il museo, ancora da completare tre anni dopo con il successore Francesco Schettini). Si segnala che già in precedenza nel maggio-agosto del 1918 venne approvato un finanziamento del Ministero, per l'esecuzione di "lavori di rassettamento dei locali della Rocca e del Museo di Canossa […]. Tali opere saranno condotte a cura della Sovrintendenza ai monumenti di Bologna" (in Cronaca delle Belle Arti, supplemento al Bollettino d'Arte, maggio-agosto 1918, p. 42). All’interno dell’album in oggetto si rintracciano ben sette riprese della rupe di Canossa, alle quali si aggiunge una veduta panoramica verso il Castello di Rossena in primo piano e verso Canossa compresa sullo sfondo (A_000002_55). Si segnalano inoltre le tre belle vedute complessive della rupe (lati est, sud e ovest), che seguono la panoramica. Presso la biblioteca dell’ex Soprintendenza ai Beni Architettonici di Bologna (attualmente Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara) si conservano due album del fotografo dilettante Alessandro Cassarini. E’ possibile ripercorrere la via di acquisizione di tali beni tramite il carteggio conservato nel faldone 65 dell’archivio vecchio (ubicato presso i locali di deposito della cantina). Gli album furono oggetto di una complessa trattativa avvenuta nel biennio 1893-1894 tra lo stesso autore ed il primo direttore dell’Ufficio Regionale per la conservazione dei Monumenti dell’Emilia (ente da cui nacque la Soprintendenza ai Monumenti di Bologna), Raffaele Faccioli (1836-1914). Il primo volume, privo di titolo proprio, raccoglie immagini delle rocche della provincia parmense (inv. A_000001), mentre il secondo “Rocche e Rocce” comprende un territorio ben più ampio dall’Emilia al Montefeltro, sino ad incursioni in ambito toscano (inv. A_000002). Le stampe positive sono databili indicativamente tra il 1892 ed il 1893, anno in cui vennero presentate all'Esposizione Nazionale Fotografica di Torino. Nel dicembre del 1893 i volumi dovevano già trovarsi presso l'Ufficio Regionale di Bologna, in via Belle Arti 52 (lettera di Cassarini del 22 gennaio 1894), anche se il saldo di pagamento avvenne soltanto nell'aprile successivo (lettera del 17 aprile 1894 del Ministero della Pubblica Istruzione a Faccioli in cui viene confermato l'avvenuto compenso)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640528-59
  • NUMERO D'INVENTARIO A_000002_59
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI carta: sotto il fototipo - Ruderi di Canossa -
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA faldone documentario (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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