Bologna/ Lapidario S. Stefano
negativo,
post 1956/11/04 - ca 1957
Fototecnica Bolognese (attribuito)
attiva dal 1945
La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola
- OGGETTO negativo
-
SOGGETTO
Architettura - Chiese - Vestiboli - Lapidari
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Complesso di Santo Stefano - Lapidario ai caduti della seconda guerra mondiale
-
MATERIA E TECNICA
VETRO
-
CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
-
ATTRIBUZIONI
Fototecnica Bolognese (attribuito): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Già all'indomani dell'armistizio dell'8 settembre del 1943, si delineò la proposta di utilizzare il loggiato superiore del chiostro benedettino di Santo Stefano, come lapidario per i caduti della seconda guerra mondiale, in analogia con quello inferiore ai caduti della Grande Guerra, inaugurato il 12 giugno del 1925. Fortemente contrario alla soluzione, il soprintendente ai Monumenti dell'Emilia Alfredo Barbacci riuscì ad ottenere (in seguito ad una diversa soluzione, proposta dall'ufficio e bocciata dall'Associazione Caduti, di riordino del primo lapidario per fare posto nel loggiato del pianterreno agli elenchi dei caduti dell'ultimo conflitto) la sistemazione delle lapidi nell'atrio di accesso allo stesso chiostro, che si affacciava su via Santo Stefano. Il progetto definitivo, eseguito dal professor Vincenzo Gabelli della Soprintendenza, venne approvato dal Ministero il 17 maggio 1955, per essere inaugurato il 4 novembre del 1956 (per tutta la vicenda si veda Serchia 1987, p. 369, segnalato in BIB). I fototipi N_002906, N_002911 (NCT 0800640501) e N_002961 (NCT 0800640502), attribuiti allo studio Fototecnica per confronto con le rispettive stampe positive che presentano il timbro a secco della ditta, mostrano il memorariale già in opera: è plausibile che tutte le tre riprese siano state eseguite in una medesima occasione, probabilmente in stretta prossimità alla fine dei lavori del secondo lapidario, tra gli ultimi due mesi del 1956 ed il 1957. Si segnalano inoltre le lastre N_002711 (NCT 0800640494) e N_002724 (NCT 0800640495), che riprendono l'atrio ancora spoglio, prima dell'inizio dei lavori. Il pergamino del presente negativo contiene informazioni errate relative sia alla cronologia (1955), sia all'autore fotografo (Villani)
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640496
- NUMERO D'INVENTARIO N_002906
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI sulla busta pergamina: recto - SOPRINTENDENZA AI MONUMENTI DELL'EMILIA/ BOLOGNA/ MOBILE G SCAF. II N. 221/ INVENT. N. 15714/ PROV. Bologna COMUNE Bologna/ LOCALITA' Bologna/ MONUMENTO Lapidario S. Stefano/ FOTOGRAFO Villani/ DATA 1955/ OSSERVAZIONI -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0