Facciata della Chiesa parrocchiale di Gavi
positivo,
post 1870 - ante 1900
Anonimo Seconda Metà Sec Xix (attivo Seconda Metà Sec Xix)
attivo seconda metà sec. XIX
Positivo incollato ai quattro angoli alla pagina e a altro positivo posto al verso
- OGGETTO positivo
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SOGGETTO
Architettura religiosa - Chiese
Piemonte - Gavi - Chiesa di San Giacomo Maggiore
Elementi architettonici - Facciate - Portali - Rosoni
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MATERIA E TECNICA
CARTA
albumina
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
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ATTRIBUZIONI
Anonimo Seconda Metà Sec Xix (attivo Seconda Metà Sec Xix): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici di Bologna Ferrara Forlì Cesena Ravenna e Rimini
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pepoli Campogrande
- INDIRIZZO Via Castiglione 7, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il positivo appartiene all'album Faccioli, nelle sezione relativa all'Italia centrale, posto tra una ripresa di Pistoia e un monumento romano. L'album risente a questo punto di una disorganicità di fondo che non tiene conto della ripartizione topografica iniziale. Il positivo è particolarmente interessante per le annotazioni manoscritte al verso che testimoniano i rapporti di Faccioli con altri studiosi, oltre a dubbi di tipo attributivo-cronologico. I personaggi citati sono Cornelio Desimoni, nato a Gavi, storico e ricercatore, accademico e autore degli Annali storici della città di Gavi, che attribuisce la chiesa ai frati gerosolimitani e la data all'XII secolo. Ipotesi contrastata da Ottavio Germano, ingegnere proveniente dall' Ufficio Tecnico Regionale per la Conservazione dei Monumenti torinese retto da D'Andrade e trasferitosi a Bologna nel 1899 proprio su richiesta di Raffaele Faccioli. L'annotazione al verso riporta: "Germano dice che in Piemonte l'arte è in ritardo e forse è del XIII", chi scrive è l' ingegnere Giuseppe Gualandi, allora trentenne, che lavorava in pieno spirito neomedievale, sotto il controllo di Faccioli. Attualmente la chiesa è data alla seconda metà del XII secolo, suffragando dunque l'idea di Desimoni. Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). Dopo la sua morte, il geometra Luigi Mattioli, amministratore dei beni degli eredi, propose a Francesco Malaguzzi Valeri, allora Direttore della Pinacoteca di Bologna, l'acquisto di questa raccolta grafica comprendente disegni, taccuini e materiale fotografico. Documentazione circa il fondo è reperibile presso l'Archivio Storico della Pinacoteca, pratiche n. 31, foglio 43, n. 9
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800635803-283
- NUMERO D'INVENTARIO 31875/ 913
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- ISCRIZIONI sul supporto primario: verso: angolo inferiore destro - De Simoni di Gavi attribuisce/ ai frati gerosolimitani la chiesa/ sarebbe del XII? Secolo/ Ma Germano dice che in Piemonte/ l'arte è in ritardo/ e forse è del XIII - Ing. Gualandi/ aprile 1900/ - Gualandi, Giuseppe - corsivo alto-basso -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0