BO/ Archiginn
Memoria di Flaminio Papazzoni presso il Palazzo dell'Archiginnasio a Bologna

negativo, post 1944 - ca 1949

La lastra, rotta nell'angolo superiore sinistro, era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. L'intero perimetro della matrice è percorso da una mascheratura di carta nera

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Italia - Emilia Romagna - Bologna - Palazzo dell'Archiginnasio - Monumento celebrativo
    Monumenti celebrativi - Epigrafi - Stemmi - Sec. XVI
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xx Metà): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Una disastrosa serie di bombardamenti nella mattinata del 29 gennaio 1944 colpì il cortile cinquecentesco del palazzo dell'Archiginnasio, originaria sede unificata dello studium bolognese, distruggendone il lato orientale, meridionale e parte di quello nord. Proprio sul fianco est si trovavano le emergenze più pregevoli dal punto di vista storico-artistico: al pianterreno la cappella di Santa Maria dei Bulgari, mentre al piano superiore il Teatro Anatomico, sala creata alla metà del Seicento per le dissezioni. Il lavoro di recupero dei materiali frammentari dispersi e sepolti sotto le macerie, oltre alla temporanea messa in sicurezza di quello che era ancora intatto, iniziarono all'indomani del bombardamento, sotto la direzione del soprintendente ai Monumenti dell'Emilia, Alfredo Barbacci (giunto a Bologna appena l'anno precedente, nel luglio del 1943), che aveva a disposizione gli uomini del Genio Civile, oltre la collaborazione del professor Vincenzo Gabelli, funzionario della stessa soprintendenza. La vera e propria ricostruzione del complesso, con il ripristino delle murature e dei loggiati, iniziò nel marzo del 1945, appena prima della liberazione della città (21 aprile), per concludersi nel 1949, quando venne completato il restauro degli elementi decorativi, reintegrando i portali, gli stemmi ed i monumenti onorari. La ripresa del monumento a Flaminio Papazzoni (1550-1614, memoria del 1599), lettore a Bologna ed a Pisa, fervente sostenitore dell'aristotelismo (chiamato dal granduca di Toscana ad un contraddittorio con Galilei), dovette essere eseguita presumibilmente tra le distruzioni del 1944 e la conclusione dei lavori restauro, in ragione dello stato conservativo assai degradato dell'opera
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634295
  • NUMERO D'INVENTARIO N_000408
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sul pergamino: recto - SOPRINTENDENZA AI MONUMENTI DELL'EMILIA/ BOLOGNA/ MOBILE B SCAF. IV N. 105/ INVENT. N. / PROV. BO/ COMUNE/ LOCALITA'/ MONUMENTO ARCHIGINN/ FOTOGRAFO/ DATA/ OSSERVAZIONI -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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