Castelvetro di Modena/ Castello di Levizzano/ Lato sud
Riprese del Castello di Levizzano Rangone di Castelvetro (6 lastre)

negativo servizio, post 1891 - ante 1921

Il servizio fotografico è costituito da 6 lastre alla gelatina di formato 21x27, tutte orizzontali, a parte N_000837, verticale (che presenta anche una vignettatura agli angoli superiori). Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Italia - Emilia Romagna - Castelvetro di Modena - Castello di Levizzano Rangone
    Architettura - Castelli - Rocche - Fortificazioni - Torri - Secc. XI-XIV
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Castelli, Giovanni (1864-1921): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il servizio fotografico, eseguito dal fotografo bolognese Giovanni Castelli, è costituito da un gruppo di 6 riprese, che documentano il Castello di Levizzano Rangone di Castelvetro di Modena. Gli scatti vennero compiuti probabilmente in una medesima occasione, tra il 1891, anno indicato dalla bibliografia come principio dell'attività di Castelli, collaboratore di Alessandro Cassarini (1847-1929), e tra il 1921, anno di morte dello stesso autore. Fanno parte dell’insieme due vedute della porzione occidentale del palazzo feudale: N_000839 e N_000841; la prima immagine mostra l'accesso in salita passante per il rivellino fortificato, addossato alle mura perimetrali di ponente, ingentilite dagli aerei loggiati del primo piano (le coperture delle logge vennero restaurate nell'ala sud-ovest tra Ottocento e Novecento), mentre la seconda fotografa l'intera veduta di ponente del castello, con la Torre Matildica che svetta fra i tetti. Il fianco meridionale è ripreso nel fototipo N_000840, mentre quello di levante, occluso dalla vegetazione, è presentato in N_000838, dove l'unica emergenza monumentale apprezzabile è la torre. L'interessante ripresa N_000837 documenta l'utilizzo dell'edificio alla base del mastio come sede unificata delle scuole elementari di Levizzano e delle Poste e Telegrafi (in seguito, nella seconda metà degli anni Trenta la scuola occuperà l'ala nord del castello), con i bambini in posa davanti al fotografo, come nell'immagine N_000836, che mostra l'entrata principale al castello. Il fortilizio di Levizzano, documentato a partire dal XI secolo (riferimento tratto dalla scheda A del bene: vedi RSE 2; si segnala che molta bibliografia cita un documento dell'abbazia di Nonantola datato 890 e conservato presso l'Archivio di Stato di Modena, come prima notizia sull'insediamento di Levizzano), in origine constava di un recinto murario, all'interno del quale sorgevano una torre di guardia, posta in posizione centrale, ed una cappella. La Torre Matilidica, ricostruita nel XIV secolo (vedi in RSE 3 l'indicazione alla relativa scheda A del bene), nel corso dell'Ottocento venne trasformata in campanile; tale cambiamento comportò il rifacimento dell'ultimo piano che fu coperto da un tetto a quattro falde, il quale occluse i precedenti merli ghibellini. Il palazzo feudale, probabilmente edificato nel corso del XII secolo quando apparteneva ai Levizzani, è stato continuamente ampliato nel corso dei secoli in successive fasi d'intervento, in maniera da sostituire per intero l'originario fortilizio. Inoltre nel XVI secolo i Rangoni, famiglia proprietaria del feudo, operarono per una trasformazione del castello in residenza nobiliare: è da ricondurre a questo periodo la Sala dei vescovi, dal pregevole soffitto ligneo dipinto. Alla fine dell'Ottocento il complesso fortificato venne ceduto dalla famiglia Reggianini al comune di Castelvetro; a quel passaggio sono da attribuire alcuni interventi di sistemazione e di consolidamento dell'ala sud-ovest del castello: in particolare il rifacimento della copertura del loggiato del primo piano. Successivamente tra il 1934 ed il 1936 si intervenne sul ripristino dell'ala settentrionale per recuperare locali da adibirsi a scuola (rimasta in loco fino al 1961), a sede del fascio ed a palestra. Ulteriori restauri risalgono alla seconda metà degli anni Settanta, sino agli ultimi importanti interventi conclusi nel 2007. Giovanni Castelli (1864-1921) iniziò la propria attività di fotografo a Bologna nel 1891, presso Alessandro Cassarini (1847-1929). Insieme collaborarono al censimento fotografico dei castelli della regione; tale impegno permise un primo contatto con l’Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti dell’Emilia (poi Soprintendenza ai Monumenti dell’Emilia), diretto dall’ingegner Raffaele Faccioli (1836-1914), sino al 1901. In seguito Castelli continuò in proprio la collaborazione con la soprintendenza, operando al rilevamento fotografico di numerosi beni architettonici
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634242
  • NUMERO D'INVENTARIO da N_000836 a N_000841
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sul pergamino della lastra inv. N_000836: recto - R. SOPRINTENDENZA/ AI MONUMENTI DELL'EMILIA/ MOBILE C SCAF. I N. 49/ INVENTARIO N. 3450/ LUOGO Castelvetro di Modena/ MONUMENTO Castello di Levizzano/ Porta d'ingresso dall'esterno/ STAMPE N./ OSSERVAZIONI -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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