Bologna/ Archiginnasio - Teatro Anatomico/ Il puttino dell'Anatomia (1° Veduta di fianco)
negativo,
1956/11/02 - 1956/11/02
Fototecnica Bolognese (attiva Dal 1945)
attiva dal 1945
Giannotti, Silvestro (1680-1750)
1680-1750
La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. Il negativo presenta una mascheratura in carta nera su tutto il perimetro
- OGGETTO negativo
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SOGGETTO
Scultori - Italia - Sec. XVIII - Giannotti, Silvestro
Scultura - Restauri - Bombardamenti aerei - Danni di guerra - Guerra mondiale 1939-1945
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Archiginnasio - Sculture del Teatro Anatomico
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MATERIA E TECNICA
VETRO
gelatina ai sali d'argento
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
Fototecnica Bolognese (attiva Dal 1945): fotografo principale
Giannotti, Silvestro (1680-1750): scultore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La ripresa in esame mostra un putto alato con cartiglio e femore sorretti dal braccio sinistro durante il restauro, seguito ai bombardamenti della seconda guerra mondiale; il tuttotondo era parte del gruppo scultoreo dell’Anatomia, figura allegorica femminile omaggiata dal putto, collocata sopra il baldacchino della cattedra del lettore nel Teatro Anatomico dell’Archiginnasio di Bologna. Una disastrosa serie di bombardamenti nella mattinata del 29 gennaio 1944 colpì il cortile cinquecentesco del palazzo dell'Archiginnasio, originaria sede unificata dello studium bolognese, distruggendone il lato orientale, meridionale e parte di quello nord. Proprio sul fianco est si trovavano le emergenze più pregevoli dal punto di vista storico-artistico: al pianterreno la cappella di Santa Maria dei Bulgari, mentre al piano superiore il Teatro Anatomico, sala creata alla metà del Seicento per le dissezioni. Il lavoro di recupero dei materiali frammentari dispersi e sepolti sotto le macerie, oltre alla temporanea messa in sicurezza di quello che era ancora intatto, iniziarono all'indomani del bombardamento, sotto la direzione del soprintendente ai Monumenti dell'Emilia, Alfredo Barbacci (giunto a Bologna appena l'anno precedente, nel luglio del 1943), che aveva a disposizione gli uomini del Genio Civile, oltre la collaborazione del professor Vincenzo Gabelli, funzionario della stessa soprintendenza. A partire dal 1950, con l’arrivo dei primi fondi stanziati dal Ministero della Pubblica Istruzione, si poté procedere con la ricostruzione del Teatro Anatomico (già dal 1945 si era posto mano al ripristino dell'intero complesso dell'Archiginnasio). Soltanto nel 1968 l'opera di restauro venne conclusa; si ricordano per la parte scultorea Astorre Astorri, Alfonso Bortolotti, Venanzio Baccilieri e Ercole Drei, mentre per la parte architettonica, l'ebanista Turibbo Paltrinieri. Il putto dell’Anatomia, dovette essere fotografato al completamento delle integrazioni: sono perfettamente riconoscibili le parti perdute emendate con modellato in gesso (ali, parte terminale del cartiglio, piede e mano). La lastra è parte di un gruppo di 4 negativi eseguiti dallo studio Fototecnica Bolognese durante le operazioni di restauro integrativo delle sculture; troviamo infatti in una ripresa eseguita lo stesso 2 novembre 1956 della statua dell’Anatomia (inv. N_000372), mentre già nell’agosto di quell’anno era stato completato il tuttotondo di Galeno (N_000371). A completare il gruppo è stata rintracciata una lastra del 21 dicembre del 1956, che ritrae l’epigrafe della cattedra con le integrazioni eseguite da Astorri (N_000373). La partizione architettonica del Teatro venne progettata dal Levanti (Antonio Paolucci) attorno al 1637, che ne curò anche la realizzazione delle sculture, i busti dei Dottori e le statue dei 12 Medici, ma queste ultime vennero sostituite dall’intagliatore Silvestro Giannotti, che le rinnovò negli anni Trenta del Settecento; anche l’allegoria dell’Anatomia si deve al suo operato. La ditta Fototecnica Bolognese venne fondata del primissimo dopoguerra da Buccio Arcani, operatore formatosi nello studio Villani. La committenza prevalente dell’atelier, industriale (Fonderie emiliane) e pubblicitaria, fu sempre parallelamente accompagnata da campagne di riproduzione di opere d’arte commissionate da collezionisti, antiquari o dagli stessi autori (in questo caso la Soprintendenza ai Monumenti dell’Emilia)
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634153
- NUMERO D'INVENTARIO N_000365
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- ISCRIZIONI sul pergamino: recto - SOPRINTENDENZA AI MONUMENTI DELL'EMILIA/ BOLOGNA/ MOBILE C SCAF. III N. 60/ COMUNE Bologna/ MONUMENTO Archiginnasio - Teatro Anatomico/ Il puttino dell'Anatomia (1° Veduta di fianco)/ FOTOGRAFO Fototecnica/ DATA 2-11-956 -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0