Nonantola (Modena)/ Abbazia di S. Silvestro - ved. della cri-/pta dopo il restauro
negativo,
post 1915 - 1921
Castelli, Giovanni (1864-1921)
1864-1921
Sul fototipo sono visibili le impronte del portalastre. Il negativo presenta sul lato emulsione, alcuni ritocchi con vernice nera. La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola
- OGGETTO negativo
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SOGGETTO
Chiese romaniche - Restauri
Italia - Emilia Romagna – Nonantola – Abbazia di San Silvestro
Elementi architettonici – Cripte – Volte a crociera - Colonne - Capitelli
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MATERIA E TECNICA
VETRO
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
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ATTRIBUZIONI
Castelli, Giovanni (1864-1921): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La Basilica abbaziale di San Silvestro di Nonantola, costituisce, insieme al Duomo di Modena, uno dei più significativi esempi di arte romanica. Costruita nel XII secolo sui resti di una chiesa precedente attribuibile all’VIII secolo, fu profondamente alterata nel XV secolo con l'edificazione di volte a crociera, con l'interramento della cripta e con maggiori modifiche strutturali eseguite nei secoli XVII e XVIII. Una svolta decisiva nei restauri dell’Abbazia di San Silvestro di Nonantola, che fino al 1912 era stata oggetto di interventi parziali, si ebbe quando l’Arcivescovo di Modena Natale Bruni incaricò, nel maggio del 1913, il Canonico Ferdinando Manzini a progettare un intervento di restauro al fine di portare la chiesa abbaziale al suo “antico splendore”. Per rimediare alla rigida posizione assunta da Camillo Boito commissario del Consiglio Superiore delle Antichità e Belle Arti, il Manzini si affrettò a far compilare con la consulenza dell’ingegnere Guido Zucchini e dell’architetto Luigi Corsini (in quel momento Direttore pro-tempore della Soprintendenza), un progetto che prevedeva l’apertura nelle pareti del nuovo cleristorio, un numero di finestre uguali per forma e dimensioni alle tracce di quelle esistenti sulle pareti delle navate minori, la rimessa in opera della struttura a capriate del tetto, la demolizione delle volte e del campanile del 1674, la liberazione delle semicolonne, l’abbassamento del pavimento per riportare in vista le basi dei piloni, il restauro della cripta e della facciata. Il Consiglio Superiore approvò il 30 agosto del 1913 la proposta del Manzini, con raccomandazione che si facessero “le più minute ricerche delle vecchie forme” e che si producessero gli opportuni progetti da presentare al Ministero. Il Canonico diede allora inizio ai lavori, ancor prima che giungesse l’autorizzazione ufficiale della Soprintendenza, pervenuta il 29 settembre del 1913. Le semicolonne addossate al muro di chiusura della cripta rinvenute durante gli scavi, risultarono allineate con le basi riscoperte delle colonnette interne, fornendo così ulteriori punti di riferimento per il posizionamento di quelle mancanti. Nella prima stesura del progetto, Manzini considerò necessario introdurre quaranta nuove colonnette ad integrazione dei sostegni mancanti delle volte a crociera e un numero non definito di basi e capitelli. Per la ricostruzione della cripta furono reimpiegati tredici capitelli presunti originali (di diverse provenienze ma riconducibili a cantieri nonantolani) e undici ritrovati da Crespellani durante i restauri dell’Abbazia di Nonantola nel 1885-1892. Delle colonnette, le diciotto antiche sono conservate nella parte dei catini absidali, mentre le altre quarantasei furono rifatte in marmo bronzetto. La fotografia in esame fu realizzata dal fotografo bolognese Giovanni Castelli, stretto collaboratore della Soprintendenza, dopo il 1915. Giovanni Castelli (1864-1921) iniziò la propria attività di fotografo a Bologna nel 1891, presso Alessandro Cassarini (1847-1929). Insieme collaborarono al censimento fotografico dei castelli della regione; tale impegno permise un primo contatto con l’Ufficio Tecnico Regionale per la Conservazione dei Monumenti dell’Emilia (poi Soprintendenza ai Monumenti), diretto dall’ingegner Raffaele Faccioli. In seguito Castelli continuò in proprio la collaborazione con la Soprintendenza, operando al rilevamento fotografico dei beni architettonici
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634090
- NUMERO D'INVENTARIO N_000888
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- ISCRIZIONI sul pergamino: recto - R. SOPRINTENDENZA/ ALL'ARTE MEDIOEVALE E MODERNA/ DELL'EMILIA E DELLA ROMAGNA/ MOBILE C SCAF. I N. 101/ INVENT. N. 3478/ LUOGO: Nonantola (Modena)/ MONUMENTO: Abbazia di S. Silvestro - ved. della cri-/ pta dopo il restauro/ STAMPE N./ Fot. Castelli./ OSSERVAZIONI -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0