Castell'Arquato/ Chiesa Collegiata/ Tessuto esistente in detta/ Chiesa Riprese di paramenti liturgici del Museo della collegiata di Santa Maria di Castell'Arquato nel 1937 (6 lastre)
negativo servizio,
1937/11 - 1937/11
Podio, Decio (notizie 1920 Ca. – 1975 Ca)
notizie 1920 ca. – 1975 ca
Il servizio fotografico è costituito da 6 lastre alla gelatina di formato 13 x 18, 4 orizzontali (N_000459, N_000460, N_000462, N_000463) e 2 verticali (N_000458, N_000461). La lastra N_000463 è rotta e gravemente incrinata. Il vetro dei negativi N_000458, N_000459 e N_000462 è irregolare. Il fototipo N_000460 presenta delle tracce di colla sul lato emulsione. Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente in una scatola. I pergamini delle lastre N_000458, N_000459, N_000462 e N_000463 non riportano l'intestazione della Soprintendenza, perchè ricavati da buste pergamine di formato maggiore
- OGGETTO negativo servizio
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SOGGETTO
Italia - Emilia Romagna – Castell’Arquato – Collegiata di Santa Maria
Arredi sacri – Paliotti – Stoffe bizantine - Sec. 13-14
Paramenti liturgici – Piviali – Ricami - Sec. 16
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MATERIA E TECNICA
VETRO
gelatina ai sali d'argento
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
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ATTRIBUZIONI
Podio, Decio (notizie 1920 Ca. – 1975 Ca): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La costruzione della chiesa di Santa Maria risale al 758, mentre il piccolo chiostro annesso al complesso, è della fine del XIII secolo. Ampi lavori di ripristino alla collegiata furono intrapresi verso la fine dell’Ottocento e continuarono per parecchi decenni per volontà di don Enrico Cagnoni, spesso in grave contrasto con l’Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti. Le decorazioni sovrapposte, le aggiunte e gli arredi che si erano andati via via raccogliendo nella Chiesa, insieme ad altri oggetti provenienti da edifici religiosi e conventi soppressi, vennero in un primo momento stipati in una stanza adibita ad archivio. Soltanto nel 1932, l’eterogenea raccolta ricevette una nuova sistemazione in alcune salette appositamente ricavate nei vecchi locali al lato sud-est del chiostro, istituendo così il Museo della Collegiata di Castell’Arquato. Il servizio fotografico in esame mostra alcuni degli arredi e dei paramenti liturgici attualmente conservati nella stanza 5 del museo della collegiata. Le immagini N_000458 e N_000461 rappresentano il paliotto d’altare di probabile manifattura bizantina realizzato tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo formato da due pannelli raffiguranti la comunione degli apostoli e giunto a Cstell’Arquato nel 1314 con il patriarca di Aquileia Ottobono Robario de’ Feliciani. Le lastre N_000459, N_000462 e N_000463 ritraggono un piviale di probabile fattura lombarda, realizzato nel primo quarto del XVI secolo, mentre il negativo N_000460 mostra il capino che il Papa Paolo III indossò nel 1543 in occasione di una sosta a Castell’Arquato per far visita ai nipoti. Come documentato nel catalogo L'antico tessuto d'arte italiano: nella mostra del tessile nazionale, il paliotto d’altare e il piviale furono esposti alla Mostra del Tessile inaugurata a Roma nel 1937. Il servizio fotografico potrebbe quindi essere stato realizzato in occasione di questo evento. Trattandosi di oggetti estremamente delicati e preziosi, l’autore degli scatti, nonché restauratore Decio Podio, potrebbe avere seguito le operazioni di disposizione dei tessuti nelle teche. Quella dei Podio fu un’importante famiglia di restauratori di dipinti che nel corso del Novecento operò, per tre generazioni, nelle principali città italiane. L’attività fu avviata a Roma nella seconda metà dell’Ottocento da Publio Podio. Il mestiere fu appreso dai figli Decio (del quale non si conoscono gli estremi cronologici), Luigi ed Enrico che aprirono laboratori di restauro in diverse città. L’attività di Decio a Bologna risale alla fine degli anni Venti; in precedenza aveva lavorato come restauratore a Venezia insieme al fratello Enrico Podio. Nel 1975 Decio con il figlio Benito (Venezia 1925 – Grizzana Morandi 1993) si trasferì nel laboratorio bolognese in Palazzo Fantuzzi, in via S. Vitale 23, dove iniziò la collaborazione con Manuela Mattioli, incaricata di occuparsi dell’integrazione pittorica dei dipinti. Decio e Benito Podio, si occuparono prevalentemente del restauro di dipinti su tela e su tavola eseguendo parchettature, foderature ed intelaiature tecnicamente ineccepibili, realizzate secondo le norme di una tradizione artigiana che si affidava ancora all’occhio clinico e all’esperienza, lontana dalle moderne tecniche diagnostiche e d’intervento. L’alta qualità dei loro interventi emerge anche dalle parole di Alessandro Conti, che nel suo “Manuale di restauro” rileva che “la nostra immagine del quadro foderato si è formata sui lavori di restauratori di indiscussa bravura come (...) Decio e Benito Podio di Bologna” (ed. 2004, p. 158). Tra gli interventi “importanti” si ricorda la foderatura eseguita nel 1956 da Decio Podio sulla Madonna dei Pellegrini di Caravaggio; le indagini condotte sull’opera nel corso del recente restauro hanno giudicato ancora soddisfacenti le condizioni del supporto. Consuetudine che accompagna la pratica di restauro è la documentazione fotografica sull’opera, per mantenere memoria dello stato conservativo precedente, per individuare criticità o peculiarità e per rilevare il tipo di intervento eseguito. Anche i Podio si rivolgono, a Roma come a Bologna, a studi fotografici specializzati in riprese di opere d’arte e lasciano sedimentare nel corso del tempo un archivio personale che procede di pari passo con la loro attività professionale. In molti casi però, preferiscono eseguire personalmente le riprese delle opere restaurate lasciando ai laboratori fotografici solo le incombenze di sviluppo e stampa
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634054
- NUMERO D'INVENTARIO da N_000458 a N_000463
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- ISCRIZIONI sul pergamino della lastra inv. N_000458: recto - MOBILE B SCAF. V/ 28/ INVENT. N/ Inv. n° 8395/ LUOGO: Castell'Arquato/ MONUMENTO: Chiesa Collegiata/ Tessuto ivi esistente/ STAMPE N./ OSSERVAZIONI Fotografo: Prof. [cancellato] Podio/ (Novembre 1937) -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0