Castell'Arquato/ Panorama della Rocca Viscontea/ Veduta da un'altro/ punto del fiume Arda

negativo, post 1916 - ante 1940
Anonimo (xx Prima Metà)
XX prima metà

Il bordo della lastra è irregolare. La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Paesaggio
    Italia - Emilia Romagna – Castell’Arquato – Rocca Viscontea
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xx Prima Metà): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La costruzione della Rocca Viscontea di Castell’Arquato è documentata nel 1342, anno in cui Luchino Visconti, signore del borgo, procede all’acquisto di alcuni edifici privati che ostacolavano la realizzazione dell’opera nel sito in cui essa sorge. Lo stesso Luchino, nel 1347, per proseguire la costruzione con la realizzazione della torre più alta, acquistò dal Capitolo della chiesa un refettorio con cantina, alcuni alloggi dei canonici, il campanile della chiesa e altri edifici privati, facendoli radere al suolo. L’edificio, presenta una planimetria ad L composta da due cinte, delle quali una minore perpendicolare all’altra. Già dal 1627 le cronache riportano l’utilizzo del mastio centrale della Rocca come carcere, ma non è certo se tale destinazione d’uso sia stata mantenuta sino al 1961, anno in cui il carcere mandamentale fu chiuso. Tutto l’edificio coronato da merlature a coda di rondine, presenta agli angoli, torri quadrate di diverse dimensioni. Per rimediare a un avanzato stato di degrado, gran parte della merlatura e delle torri è stata ricostruita in varie riprese, già dal 1705 e più volte sino al 1961. Il primo intervento è del 1916, i cui lavori si limitano al rifacimento di alcune parti della merlatura delle torri ad imitazione di quella esistente, mentre alla fine degli anni trenta del Novecento, la Soprintendenza affida all’architetto Corrado Capezzuoli, il restauro strutturale delle torri sud della Rocca, gravemente lesionate e danneggiate. Nel paragrafo Cronaca dei Ritrovamenti e dei Restauri della rivista Le Arti (1938-1943) edita dal Ministero dell’Educazione Nazionale, nell’uscita di febbraio/marzo del 1940, è specificato che in due delle torri angolari della cinta muraria della Rocca, la Soprintendenza ha provveduto ad eseguire collegamenti e fasciature metalliche, per contenere visibili fenomeni di strapiombo. “Il ripristino parziale della merlatura a coda di rondine ha migliorato l'aspetto del monumento che, per la sua felice posizione e per la variata altimetria delle sue strutture, costituisce un importante elemento di bellezza nel paesaggio”. La lastra in esame è quindi stata realizzata durante i restauri degli anni trenta perché la torre sud-est si presenta con una merlatura parziale realizzata proprio in quell’occasione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634051
  • NUMERO D'INVENTARIO N_000655
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sul verso: in alto a sinistra - Inv. 3981 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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