Guastalla - Pieve del Rosario/ Soffitto del Cinquecento Riprese del soffitto ligneo della Pieve della Beata Vergine del Rosario di Guastalla, dipinto da Lelio Orsi (3 lastre)
negativo servizio,
(?) 1898 - (?) 1901
Anonimo (xix Fine/ Xx Inizio)
XIX fine/ XX inizio
Orsi, Lelio (1511-1587)
1511-1587
Il servizio fotografico è costituito da 3 lastre alla gelatina formato 13 x 18, tutte verticali. Tutti i fototipi presentano una vignettatura negli angoli superiori dovuta al decentramento sull’asse verticale, dell’obiettivo rispetto al piano focale. Il vetro delle lastre N_000705 e N_000706 è irregolare. Nel negativo N_000706 sul lato emulsione è stato effettuato un ritocco con vernice rossa. Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente in una scatola
- OGGETTO negativo servizio
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SOGGETTO
Pittori italiani - Sec. 16. – Orsi, Lelio
Italia - Emilia Romagna - Guastalla – Pieve della Beata Vergine del Rosario
Soffitti di legno – Decorazione – Sec. 16
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MATERIA E TECNICA
VETRO
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
Anonimo (xix Fine/ Xx Inizio): fotografo principale
Orsi, Lelio (1511-1587): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Daniele Daolio nella pubblicazione “Guastalla, città delle chiese, passato e presente delle chiese e degli oratori guastallesi”, scrive che lo storico Don Innocenzo Resta, autore di un manoscritto dedicato alle chiese locali nel XVII secolo, narra che la nascita della Pieve della Beata Vergine del Rosario risale al 1601, come testimoniava un’epigrafe esistente ai suoi tempi sopra la porta d’ingresso. Altri affermano sia stata costruita nel 1588 su richiesta di un influente padre domenicano che svolgeva le funzioni di elemosiniere e di confessore del Signore di Guastalla Ferrante. In tre anni, grazie alle offerte dei devoti confratelli del Santissimo Rosario, gli sforzi costruttivi erano terminati. Fu Francesco Vescovo di Mantova a celebrare la cerimonia di consacrazione nel 1604. In quell’occasione donò alcune reliquie di santi che avrebbero elevato il prestigio del nuovo tempio, ma la chiesa era ben nota per il soffitto intagliato e dorato a cassettoni, di pregevolissima fattura. Come ricorda Raffaele Faccioli nella sua “Relazione dei lavori compiuti dall’Ufficio regionale per la conservazione dei monumenti dell’Emilia dall’anno 1898 al 1901”, “La fabbriceria parrocchiale di Guastalla aveva deliberato di vendere il soffitto di legno esistente nell’Oratorio della B. V. del Rosario che fu fatto costruire dall’Abate Bernardino Baldi e che è annesso alla Chiesa parrocchiale, per destinare il ricavato all’acquisto di rendita pubblica, prelevate però le spese occorrenti alla costruzione della volta e ad altri lavori necessari all’oratorio stesso. Il Prefetto di Reggio Emilia, prima di dare l’autorizzazione di tale vendita inviò in luogo due membri della Onorevole Commissione Conservatrice, i quali nella loro relazione espressero il parere che la vendita si potesse concedere; poscia sottoporre la domanda della Fabbriceria, unitamente al suindicato parere, all’Ufficio Regionale il quale, recatosi in luogo ebbe a constatare che il soffitto era di molto pregio artistico e tale da meritare di essere conservato nel suo posto originale. Il soffitto, opera probabilmente del famoso decoratore Lelio Orsi di Novellara, è diviso in diciotto scomparti con cassettoni di varia grandezza e profondità con eleganti cornici; i sei cassettoni di mezzo portano nel loro fondo pitture in tela abbastanza pregevoli. Sotto al soffitto nella chiave dell’arco d’imbocco dell’abside domina lo stemma in rilievo, ed a colori, dei Gonzaga. (…) L’Ufficio Regionale informò quindi il Signor Prefetto di non poter dare il proprio parere favorevole per la vendita del soffitto, perché di importanza artistica e storica, (…) e nello stesso tempo lo pregava non solo di comunicare tale voto alla rispettabile Fabbriceria, ma anche di interessarsi per impedire la vendita di quell’opera d’Arte pregevole. (…) Per la buona conservazione di questo oggetto d’Arte l’Ufficio, coi fondi del Ministero, fece eseguire nello scorso anno alcuni lavori di riparazione al tetto onde impedire i danni che avrebbe subito il soffitto colle infiltrazione delle acque pluviali”. Il servizio fotografico in esame potrebbe essere datato tra il 1898 ed il 1901, arco temporale in cui venne redatta la relazione del Faccioli
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800633995
- NUMERO D'INVENTARIO da N_000704 a N_000706
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- ISCRIZIONI sul verso delle lastre da N_000704 a N_000706: in basso a sinistra - 104/ 103/ 102 -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0