Modena/ Duomo. (Rilievo del/ pontile durante i lavori di/ ricostruzione
negativo,
post 1919/07 - (?) 1950
Anonimo (xx Prima Metà)
XX prima metà
Corsini, Luigi (1863-1949)
1863-1949
Il fototipo presenta sul lato emulsione un ritocco con inchiostro nero. La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola
- OGGETTO negativo
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SOGGETTO
Architetti italiani - Sec. 19-20. - Corsini, Luigi
Duomo - Disegni architettonici - Schizzi
Italia - Emilia Romagna – Modena - Cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta e San Geminiano
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MATERIA E TECNICA
VETRO
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
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ATTRIBUZIONI
Anonimo (xx Prima Metà): fotografo principale
Corsini, Luigi (1863-1949): architetto
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Con la fine del primo conflitto mondiale, che aveva rallentato le fasi di studio e di programmazione della ricostruzione del pontile campionese del Duomo di Modena, ripresero nel 1919 i lavori che videro la demolizione del vecchio pontile. Il 3 luglio 1919, Tommaso Sandonnini aveva informato il Soprintendente Luigi Corsini dell’affioramento di alcune “vestigia”, che sarebbe stato opportuno valutare assieme. Il giorno 11 luglio quando il Corsini si recò a visitare il cantiere, trovò in corso un alterco fra l’avvocato modenese Sandonnini e Laudadeo Testi, il Soprintendente alle Gallerie di Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Modena. Come scrisse il Testi in un rapporto alla Direzione Generale di Antichità e Belle Arti, gli scavi avevano messo allo scoperto nel terriccio del sottosuolo, delle fondazioni, che egli riteneva pertinenti al pontile dei Campionesi. Il Sandonnini invece insisteva a negare la loro relazione con la struttura del pontile e quindi la loro rilevanza ai fini della ricostruzione. La fondazione, che fu definita allora “recinto”, fu in seguito riportata sulla prima tavola dello stato di fatto del Barbieri e del Pigot che rimane così, assieme alle fotografie del Sorgato, una valida prova della forma del reperto. Alla versione del Testi, che i reperti fossero coevi al pontile campionese, il Sandonnini oppose il più fermo disaccordo. Secondo l’avvocato infatti, i fondamenti a forma quadrata potevano soltanto confermare la sua ipotesi sull’esistenza di un “recinto” di amboni costruito da Lanfranco e collegato al presbiterio da una scala centrale che i Campionesi avrebbero eliminato. Di questa storica giornata di scavi e discussioni resta la preziosa testimonianza di un disegno prospettico autografo del Soprintendente Corsini. Il medesimo disegno, con la variante di una dedica a don Evaristo Pancaldi, è stato riprodotto a pag. 227 della pubblicazione I restauri del Duomo di Modena 1875-1984. Il fototipo in esame è stato realizzato dopo il mese di luglio del 1919
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800633961
- NUMERO D'INVENTARIO N_000529
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- ISCRIZIONI sul recto: in basso a destra - Inv. 3673 -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0