Via Mercato di Mezzo a Bologna durante l'apertura di via Rizzoli

negativo, post 1911 - ante 1915
Giovanni Lanzoni
1911/ 1918

La lastra rotta è stata montata a pacchetto in un vassoio di cartone conservazione a grammatura pesante e di spessore adeguato e doppiata nel recto da una lastra di vetro neutro. Il supporto, avendo subito rotture complesse, è stato poi ulteriormente immobilizzato da un altro strato in cartone che blocca i quattro lati, fungendo da passpartout. La struttura rigida così ottenuta attraverso l'impiego di materiali neutri, permette di visionare la lastra senza pericoli.Un reticolo di cartone conservazione protegge le rotture nel lato emulsione, mentre sul recto le fratture sono mantenute ferme da piccole porzioni di nastro adesivo trasparente.La lastra non è conservata all'interno di una scatola, ma separatamente in una cassettiera e collocata dentro una busta a quattro falde di cartone conservazione di grammatura 170 g/ m

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Bologna - Architetture - Restauri XX secolo - Cantieri
    Bologna - Architetture - Via Mercato di Mezzo e Piazza di Porta Ravegnana
  • MATERIA E TECNICA gelatina bromuro d'argento/ vetro
  • ATTRIBUZIONI Giovanni Lanzoni: fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio Fotografico SBSAE BO
  • INDIRIZZO Via Castiglione, 7, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La storia della ditta fotografica di Luigi Lanzoni(1845-1914),iniziò con la Fotografia Felsinea prima del 1887,quando l'atelier di via Indipendenza 23,venne ceduto a Raffaele Borghi.Evidentemente l'inizio dell'attività non garantì a Luigi un reddito sufficiente per registrarsi alla Camera di Commercio,dove risulta essere iscritto solo a partire dal 1888,quando si trasferì in Piazza di Porta Ravegnana 2,cambiando nome:"Fotografia Luigi Lanzoni, Dalle due Torri n.2 - Bologna".Tre anni più tardi,nel 1891,venne mutata nuovamente l'intestazione in"Premiata fotografia L.Lanzoni e Figlio",quando subentrò,accanto al padre,il figlio Giovanni(1875-1926).Nel 1911 Giovanni rimase l'unico titolare dell'atelier,che nel frattempo venne trasferito nella sede di via dei Giudei1,dove restò sino alla cessazione nell'agosto del 1918.Fra i primi lavori di Luigi,è celebre l'immagine compiuta in occasione dell'Ottavo Centenario dell'Università durante l'orazione di Giosuè Carducci davanti alla presenza della Casa Reale e dell'intero corpo accademico,avvenuta il 12 giugno 1888.Una decina d'anni dopo,i Lanzoni iniziarono a collaborare con il Comitato per Bologna Storica e Artistica,attraverso un rapporto lavorativo piuttosto duraturo,che andò a coprire un arco di undici anni.La "riunione di colti cittadini" ebbe il suo primo consiglio direttivo nel 1901,quando venne nominato consulente artistico Alfonso Rubbiani,personalità di spicco dell'ambiente bolognese,nel quale era conosciuto e stimato per gli interventi di ripristino della chiesa di San Francesco. Il connubio tra il Comitato e l'architetto si concluse solo alla morte dello stesso Rubbiani,avvenuta nel settembre del 1913,quando venne sostituito da Achille Casanova e Guido Zucchini.Nel corso della sua lunga attività fece regolarmente ricorso alla fotografia,sia al fine di verificare i dati delle sue ricerche archivistiche,sia soprattutto per documentare lo stato del monumento,magari anche a cantiere aperto.Qui si intersecarono le storie dei Lanzoni e di Rubbiani,quando i primi divennero i fotografi degli interventi da eseguire o di quelli già compiuti dall'architetto,tra il 1904 ed il dicembre del 1915(stando alle date delle ricevute conservate presso l'Archivio del Comitato).Le lastre negative dell'Archivo fotografico della Soprintendenza sono 33(oltre ad un positivo senza lastra)e,assieme alle 97 depositate presso il Comitato,formano il nucleo più cospicuo sopravvissuto dell'opera dei Lanzoni.La loro situazione conservativa è piuttosto precaria sia per gli avvicendamenti che dovettero subire nel dopoguerra,come racconta dettagliatamente Zucchini nell'articolo del 1957,sia per i materiali utilizzati dai Lanzoni,che,con buona probabilità,non dovettero essere di prima scelta. Il lavoro svolto dai fotografi si pose come fondamentale sussidio dell'opera progettuale di restauro,documentando in maniera molto dettagliata il cantiere del Podestà e di Re Enzo, oltre agli interventi in San Domenico, San Martino, Collegio di Spagna, Palazzo dei Notai ed in molte altre fabbriche bolognesi.Il discusso Piano regolatore del 1889, che prevedeva tra gli altri progetti l'allargamento di via Mercato di Mezzo -la principale via del centro cittadino- per la creazione della grande arteria di via Rizzoli, trovò realizzazione soltanto a partire dal 1910. Già dal 1911 vennero compiute le espropriazioni per gli sventramenti che portarono alla luce le torri Riccadonna (già Pepoli) e Artenisi (anche Artemisi o Artemisia), liberate dalle fabbriche che le nascondevano e che ne impedivano la visione. In precedenza vi erano state vivaci polemiche sull'attuazione del progetto, soprattutto in occasione della proposta di un piano alternativo agli sventramenti, presentato il 6 giugno del 1909 da Rubbiani e Gualtiero Pontoni -supportati dal Comitato- poi respinto dall'Amministrazione comunale.Per ragioni di viabilità venne concesso l'abbattimento di entrambe le torri Riccadonna e Artenisi,nonostante la lotta del Comitato continuasse inascoltata anche dopo la scomparsa di Rubbiani, concludendosi con la definitiva demolizione tra il 1918 e il 1919,immediatamente successiva al termine della guerra.La lastra ci riporta agli anni in cui la zona di porta Ravegnana era stata trasformata nella propria antica fisionomia dal grande vuoto delle demolizioni degli edifici di via Mercato di Mezzo, documentando la scoperta delle torri Riccadonna e Artenisi, prima inglobate dal tessuto di costruzioni che le avevano nascoste e "protette" per secoli, poi abbattute per la creazione di nuove aperture e di nuove fabbriche. La rottura della lastra dovrebbere essere successiva al 1923, anno in cui il fotografo Felice Croci derivò dal negativo un aristotipo conservato presso il Comitato B. S. A., che non mostra segni di spaccature o di incrinature
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800378662
  • NUMERO D'INVENTARIO F R 29
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • ISCRIZIONI sul supporto secondario: recto: in basso a sinistra: sul passpartout - RAGAZZI L.T. N° 29 - a matita -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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