Palazzo di Re Enzo e Palazzo del Podestà a Bologna nel 1914

negativo, 1914/07/29 - 1914/07/29
Giovanni Lanzoni
1911/ 1918

I negativi su lastra sono stati collocati in buste a quattro falde realizzate con carta di qualità conservazione di grammatura 170 g/ m e posti, a piccoli gruppi, in scatole orizzontali di cartone conservazione rivestito in tela. Le lastre con il supporto rotto, come nel presente caso, sono state doppiate con un vetro neutro di sostegno incamerato all'interno di un vassoio realizzato con cartone conservazione di spessore adeguato. La struttura è tenuta assieme dalla carta gommata che immobilizza i quattro lati. Sullo stesso adesivo è indicato a matita il numero di inventario. Il negativo n° 23 presenta un'ampia lacuna nella parte inferiore sinistra della gelatina, che è stata riempita con carta conservazione. Inoltre l'angolo superiore sinistro ha subito un intervento di ritocco con vernice rossa

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Bologna - Architetture - Restauri XX secolo
    Bologna - Architetture - Palazzo di Re Enzo e Palazzo del Podestà
  • ATTRIBUZIONI Giovanni Lanzoni: fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio Fotografico SBSAE BO
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pepoli Campogrande
  • INDIRIZZO Via Castiglione 7, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La storia della ditta fotografica di Luigi Lanzoni(1845-1914),iniziò con la Fotografia Felsinea prima del 1887,quando l'atelier di via Indipendenza 23,venne ceduto a Raffaele Borghi.Evidentemente l'inizio dell'attività non garantì a Luigi un reddito sufficiente per registrarsi alla Camera di Commercio,dove risulta essere iscritto solo a partire dal 1888,quando si trasferì in Piazza di Porta Ravegnana 2,cambiando nome:"Fotografia Luigi Lanzoni, Dalle due Torri n.2 - Bologna".Tre anni più tardi,nel 1891,venne mutata nuovamente l'intestazione in"Premiata fotografia L.Lanzoni e Figlio",quando subentrò,accanto al padre,il figlio Giovanni(1875-1926).Nel 1911 Giovanni rimase l'unico titolare dell'atelier,che nel frattempo venne trasferito nella sede di via dei Giudei1,dove restò sino alla cessazione nell'agosto del 1918.Fra i primi lavori di Luigi,è celebre l'immagine compiuta in occasione dell'Ottavo Centenario dell'Università durante l'orazione di Giosuè Carducci davanti alla presenza della Casa Reale e dell'intero corpo accademico,avvenuta il 12 giugno 1888.Una decina d'anni dopo,i Lanzoni iniziarono a collaborare con il Comitato per Bologna Storica e Artistica,attraverso un rapporto lavorativo piuttosto duraturo,che andò a coprire un arco di undici anni.La "riunione di colti cittadini" ebbe il suo primo consiglio direttivo nel 1901,quando venne nominato consulente artistico Alfonso Rubbiani,personalità di spicco dell'ambiente bolognese,nel quale era conosciuto e stimato per gli interventi di ripristino della chiesa di San Francesco. Il connubio tra il Comitato e l'architetto si concluse solo alla morte dello stesso Rubbiani,avvenuta nel settembre del 1913,quando venne sostituito da Achille Casanova e Guido Zucchini.Nel corso della sua lunga attività fece regolarmente ricorso alla fotografia,sia al fine di verificare i dati delle sue ricerche archivistiche,sia soprattutto per documentare lo stato del monumento,magari anche a cantiere aperto.Qui si intersecarono le storie dei Lanzoni e di Rubbiani,quando i primi divennero i fotografi degli interventi da eseguire o di quelli già compiuti dall'architetto,tra il 1904 ed il dicembre del 1915(stando alle date delle ricevute conservate presso l'Archivio del Comitato).Le lastre negative dell'Archivo fotografico della Soprintendenza sono 33(oltre ad un positivo senza lastra)e,assieme alle 97 depositate presso il Comitato,formano il nucleo più cospicuo sopravvissuto dell'opera dei Lanzoni.La loro situazione conservativa è piuttosto precaria sia per gli avvicendamenti che dovettero subire nel dopoguerra,come racconta dettagliatamente Zucchini nell'articolo del 1957,sia per i materiali utilizzati dai Lanzoni,che,con buona probabilità,non dovettero essere di prima scelta. Il lavoro svolto dai fotografi si pose come fondamentale sussidio dell'opera progettuale di restauro,documentando in maniera molto dettagliata il cantiere del Podestà e di Re Enzo, oltre agli interventi in San Domenico, San Martino, Collegio di Spagna, Palazzo dei Notai ed in molte altre fabbriche bolognesi.Su iniziativa della Cassa di Risparmio di Bologna, che finanziò il Comune per il restauro del complesso architettonico del Palazzo del Podestà, Rubbiani studiò il progetto nel 1908 assistito da alcuni suoi collaboratori, Edoardo Collamarini e Guido Zucchini. L'edificio nel prospetto laterale affacciato su Piazza del Nettuno era rinserrato dal Palazzo degi Uditori di Rota che aveva occupato quello che in origine era il cortile della curia potestatis con la piccola cappella di Santa Maria dei Carcerati ed il loggiato superiore di Bartolomeo Fioravanti. Per recuperare il cortile del Podestà, Rubbiani demolì nel 1910 il Palazzo degli Uditori di Rota, trovando molti resti del portico del cortile, della scala che portava alla loggia del secondo piano e della stessa chiesetta. Fra gli interventi conclusivi per il completamento della curia potestatis, Rubbiani progettò nel 1913, l'ultimo anno della sua vita, un muro perimetrale di cinzione per la chiusura del cortile: un vero e proprio camminamento porticato di collegamento fra il Podestà e Re Enzo, mai concretamente realizzato secondo i progetti dell'architetto. L'immagine dovrebbe riferirsi ai mesi caldi del 1914, essendo successiva alla lastra n° 12 -medesimo soggetto compiuto nel gennaio del 1914- per la completa sistemazione della soglia d'ingresso al cortile, oltre all'indizio dato dalla costruzione del Palazzo Ronzani, alle spalle di Re Enzo, ultimato in elevazione proprio nell'estate del 1914. Queste tracce portano a confermare la possibilità che la ricevuta del 29 luglio1914, conservata presso il Comitato B.S.A. di "un negativo 30x40 della facciata Podestà e casa Re Enzo" sia riferibile alla lastra in esame
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800378656
  • NUMERO D'INVENTARIO F R 23
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • ISCRIZIONI sul supporto primario: recto: in basso a destra: sulla carta gommata - 23 - a matita -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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