Studio di nuvole e profilo urbano

positivo, post 1855 - ante 1900
Anonimo
1878

Il positivo è incollato su un cartoncino di supporto, sul lato opposto è incollato un altro positivo

  • OGGETTO positivo
  • SOGGETTO Nuvole - Vedute
  • MATERIA E TECNICA albumina/ carta
  • ATTRIBUZIONI Anonimo: fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Gabinetto dei Disegni e delle Stampe
  • LOCALIZZAZIONE Noviziato di S. Ignazio
  • INDIRIZZO Via Belle Arti, 56, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La difficoltà di ripresa del cielo ha portato numerosi fotografi di rilevo a cimentarsi con questo soggetto. A partire dagli Alinari, che soprattutto intorno al 1900, grazie alle sperimentazioni di Vittorio Alinari, si dedicarono allo studio delle nuvole. Si segnala a questo proposito un gruppo di immagini titolate "Firenze. Studio di nuvoli" dove il fotografo individua tipologie differenti di nubi, consistenze materiche e luministiche, tagli compositivi che lasciano pochissimo spazio alla linea dell'orizzonte -sia essa costituita da un profilo urbano che da un rilevo collinare- per concentrarsi sulla varietà dello spazio aereo. Questo tipo di indagine prende le mosse dagli studi di Gustave Le Gray, fotografo pittorialista che attorno alla metà dell'Ottocento produsse le "Nuages": studi concentrati sulla ripresa delle nuvole in determinati contesti e momenti della giornata, creando un repertorio assai utile anche per la pittura contemporanea. A livello locale ricordiamo che anche Pietro Poppi non fu estraneo a questo tipo di soggetto. Tra le sue lastre si contano otto riprese, alcune solo denominate "Studio di nubi", altre invece che definiscono il rapporto con la città e individuano gli elementi presenti nel profilo dello sfondo (campanili, cupole, torri). Queste lastre non rientrano in nessuno dei cataloghi a stampa di Poppi, nemmeno tra i cosiddetti "soggetti diversi", segno che le immagini erano fondamentalmente ad uso personale, per riuscire a definire tecnicamente un tipo di soggetto mobile e di difficile resa soprattutto in relazione alla fotografia di architettura o alle vedute di città nelle quali, proprio per questa difficoltà tecnica di ripresa, il cielo in genere veniva sottoposto a pesante ritocco e modificato sulla lastra negativa. Il profilo urbano del positivo in esame non è stato individuato, così come è anonimo l'autore della ripresa, l'arco cronologico di riferimento resta dunque quello definito dalla tecnica di stampa all'albume.Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). Dopo la sua morte, il geometra Luigi Mattioli, amministratore dei beni degli eredi, propose a Francesco Malaguzzi Valeri, allora Direttore della Pinacoteca di Bologna, l'acquisto di questa raccolta grafica comprendente disegni, taccuini e materiale fotografico. L'acquisizione avvenne in due fasi, tra il 1917 e il 1918. Nei precisi elenchi che testimoniano la transazione si citano: "597 fotografie di diversi formati e soggetti montate su cartone, 624 fotografie di diversi formati e soggetti senza cartone, 31 fotografie su cartone di diverse misure, di soggetti architettonici, e 9 fotografie senza cartone, di diverse misure, di soggetti architettonici" (9 maggio 1917) e "576 fotografie di diversi formati e soggetti" (9 aprile 1918)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800366343
  • NUMERO D'INVENTARIO 31875/257
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Pinacoteca Nazionale di Bologna e Palazzo Pepoli Campogrande
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2011
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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