Calvario verso il cortile di Pilato

positivo, ca 1876 - ca 1877
Anonimo
1878

Il positivo, incollato ad un cartoncino seppia a grammatura pesante, è stato collocato in una busta di carta conservazione e posto orizzontalmente entro una scatola di cartone inerte, intestata “BOLOGNA/ Santo Stefano/ da P_000295 a P_000384”. All'interno della scatola, i fototipi sono ordinati secondo il numero progressivo di inventario. Lo stato conservativo del supporto secondario è piuttosto compromesso

  • OGGETTO positivo
  • SOGGETTO Architettura - Chiese
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Complesso di Santo Stefano - Chiesa del Santo Sepolcro
  • MATERIA E TECNICA albumina/ carta
  • ATTRIBUZIONI Anonimo: fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio fotografico storico (ex Soprintendenza BAP)
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il fototipo in esame documenta un importante momento della storia conservativa del complesso stefaniano di Bologna, in particolare del tempio ottagonale del Santo Sepolcro (già Santo Stefano e Calvario). La veduta del fronte orientale è precedente all'intervento condotto nel biennio 1876-1877, quando la finestra ottocentesca leggermente centinata del tiburio venne ridotta a bifora con colonnina e capitello a stampella. E' probabile che la ripresa sia stata effettuata in un momento prossimo all'intervento, compiuto sotto la direzione dell'ingegnere Raffaele Faccioli (1836-1914). Il fototipo, attestabile ad una cronologia così precoce, è precedente all'istituzione dell'Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti dell'Emilia (1891), guidato dallo stesso Faccioli (ufficio che in seguito si trasformerà nell'attuale soprintendenza). Il positivo è stato pubblicato - completo del supporto secondario - nel volume "Nel segno del Santo Sepolcro" a pagina 64 (Serchia 1987, vedi BIB), con datazione al 1877 circa; si riporta una parte della relativa didascalia che riferisce della scomparsa apertura ottocentesca: "La piattabanda leggermente inflessa che ne chiude in parte la luce fu probabilmente costruita nel 1804 per dare continuità alla superficie della volta interna decorata dal Terzi e dal Pedrini". L'interno della chiesa venne ampiamente rimaneggiato nel corso dei citati restauri promossi dal conte Giovanni Gozzadini: al progetto risalente al 1874, seguirono i lavori di rimozione dell'intonaco, di apertura delle monofore absidali (1876-1877), di cerchiatura delle colonne, di smantellamento delle sovrastrutture lignee che obliteravano l'antico altare maggiore, risistemato su colonnine nel 1894, anno di riapertura al culto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800265545
  • NUMERO D'INVENTARIO P_000327
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna Modena e Reggio Emilia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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