Padova, Mostra della Vittoria, Salone delle battaglie e sacello

positivo, 1938 - 1938
  • OGGETTO positivo
  • SOGGETTO Arte - Esposizioni - Padova
  • MATERIA E TECNICA gelatina bromuro d'argento/ carta
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio fotografico SPSAE VE
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Soranzo Cappello
  • INDIRIZZO Santa Croce, 770/ Fondamenta Rio Marin, Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La foto appartiene ad un fondo di 55 immagini positive, tutte gelatine al bromuro d'argento su carta, che documentano la Mostra della Vittoria, tenutasi a Padova nel 1938. I fotografi autori sono Menotti Danesin e A. Giordani.La foto presenta il timbro del fotografo Giordani ma il negativo della stessa si trova all'interno dell'archivio del fotografo Danesin. A questa "doppia paternità" possono essere date più spiegazioni: che Danesin abbia prestato alcuni suoi negativi a Giordani perchè ne facesse delle stampe; che dei negativi Giordani siano finiti nell’archivio Danesin, che l’ufficio stampa della mostra avesse affidato la ristampa di alcune foto di cui era in possesso, scattate da Danesin, allo studio Giordani.La foto ritrae l'intero salone delle battaglie, con in fondo la statua dell'Italia imperiale di Paolo Boldrin, entro il sacello decorato nell'interno con Romanità e Rinascenza di Dino Lazzaro, e all'esterno con i simboli del matrimonio, del battesimo, dei giochi, dell'ospitalità e del lavoro di Antonio Morato. Gli otto pannelli nel salone erano dedicati ciascuno ad una battaglia e ne riportavano lo svolgimento con scritte, frecce e simboli sulla carta geografica. I luoghi delle battaglie rappresentate da Fulvio Pendini e Giovanni Dandolo erano: il Carso, gli Altopiani, Gorizia, Faiti, Bainsizza, Grappa, Piave e Vittorio Veneto. In corrispondenza di ciascun pannello era stato posizionato un cannone modello Depert 75. Sul pancone in primo piano un groviglio di filo spinato. Appesi al soffitto i lampadari, che riportavano gli stemmi di alcune città italiane.E' presumibile che il fotografo abbia utilizzato un sistema di banco ottico, con decentramento e basculaggio dell'obiettivo, efficace per la correzione prospettica.Il fotografo sceglie di scattare la ripresa del salone collocando la macchina fotografica in basso, in prossimità della soglia di una apertura. In questo modo la scena viene caricata di un effetto emotivo, perchè l’osservatore ha l’impressione di stare dietro una trincea, protetta dal filo spinato, e in questo modo è maggiormente stimolato a "rivivere" le battaglie che vede davanti. Sul fondo la visione della statua dell’Italia come se fosse una donna in mezzo ai bombardamenti. Con la prospettiva centrale si esprime la monumentalità per eccellenza e la perfetta trasposizione dell’ideologia fascista. Alla base di una costruzione di questo tipo vi è la sintonia totale con questa ideologia che si evince dall’immagine, centrale, quasi sacrale. Nella foto viene messo in risalto efficacemente il forte gioco di al ternanza chiaroscurale, con una gamma di toni molto modulata dal nero al bianco. Questo contribuisce a far risaltare l’effetto plastico-geometrico dell’allestimento, caratterizzato da contrasti molto netti: soffitti, pavimenti, pareti, pannelli, mensoloni, cornici
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500436795
  • NUMERO D'INVENTARIO VE17836
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per patrimonio storico artistico ed etnoantropologico per le province di Venezia Belluno Padova e Treviso
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • ISCRIZIONI sul supporto primario: verso: in basso a sinistra - 18 (sottolineato) - a matita rossa -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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