Giugno
La personificazione del mese è un giovane vestito con una veste color arancio, seduto su un trono sotto l'ombra di un baldacchino. Ha la testa coronata da un serto di quercia e indica il sole con una verga a due punte. Il baldacchino sembra addossato ad un albero (quercia o ulivo). Il trono poggia su un basamento a due gradini. Sul primo di essi vi è l'iscrizione descrittiva del mese di Giugno. In primo piano vi sono diversi oggetti e alimenti: quattro pani, una zucca , alcune ciotole, un mestolo, due secchi, due cesti, un fagotto e dei cucchiai. A sinistra della personificazione vi è un gruppo di contadini intenti ad arare ai margini di un campo d'orzo. Una contadini tiene in mano un bastone su cui è visibile una tacca. A destra del trono i contadini invece falciano l'erba. Sullo sfondo si intravedono altre figure occupate in lavori campestri. Vicino ad esse ci sono buoi che trainano un carro. Sulla sinistra dell'arazzo si staglia una città fortificata. Il mese è caratterizzato dal segno del Cancro, riprodotto in alto a destra.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO arazzo
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MATERIA E TECNICA
lana/ lavorazione a telaio
seta
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ATTRIBUZIONI
Benedetto Da Milano; Bramantino [per Suardi, Bartolomeo] (notizie Sec. Xvi; 1465-1530 Ca.)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco
- LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
- INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La comprensione dell'immagine, la più danneggiata della serie, è in parte compromessa da quattro grandi lacune orizzontali. Non si riesce a stabilire l'epoca precisa dei restauri di queste parti. Il Mese è raffigurato secondo la più comune tradizione italiana, con una variante piuttosto interessante. Giugno è infatti il tradizionale mese della mietitura; tuttavia qui è associato anche alla falciatura (caratteristica di Maggio). La combinazione di tali lavori è visibile anche nella Fontana di Perugia, opera dei fratelli Pisano. La raffigurazione di questo mese è estremamente bilanciata e simmetrica. Le figure dei contadini fungono quasi da quinte architettoniche rispetto agli oggetti posti sul proscenio (Forti Grazzini). La soluzione per cui alla struttura architettonica di sinistra si contrappone la massa arborea a destra è adottata da Bramantino anche nella Crocefissione conservata a Brera, Milano (Dell'Acqua-Mulazzani). Alcuni elementi tuttavia sono estremamente realistici: dalla "natura morta" in primo piano alle figure dei contadini (alcuni fisiognomicamente molto curati a caratterizzati).
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2015||2021
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0