Marzo

arazzo, ca. 1503 - ca. 1512

Al centro dell'arazzo vi è una figura allegorica , personificazione di Marzo, che, ritto su un basamento tiene sulla mano sinistra un picchio verde (animale sacro a Marte) e nella destra ha una verga con cui indica il sole. Lungo il basamento corre un'iscrizione descrittiva del mese raffigurato. Dalle fessure della tunica di Marte spuntano testine umane, allusive probabilmente alla capacità generativa della natura in questo mese. Marzo è in piedi davanti ad un albero le cui foglie sono identiche a quelle che formano la corona che ha sulla testa: potrebbe trattarsi di una quercia (simbolo di forza) o di agrifoglio (allusivo alla fecondità e legato al simbolo dell'Ariete). Dietro alla personificazione di Marzo vi sono due soldati: in una mano tengono un'alabarda e con l'altra sostengono i rami della quercia al cui interno vi sono lo stemma, l'impresa e il motto dei Trivulzio. In primo piano vi sono quattro teste che soffiano verso l'alto: sono i Venti. Nell'arazzo vi sono numerose figure di contadini (con l'eccezione di una donna inginocchiata sulla destra) intenti a lavori campestri: lo scavo della terra, gli innesti di piante da frutto (ciliegio), la potatura degli alberi. Vi sono anche strumenti tipici del mestiere contadino.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO arazzo
  • MATERIA E TECNICA lana/ lavorazione a telaio
    seta
  • ATTRIBUZIONI Benedetto Da Milano; Bramantino [per Suardi, Bartolomeo] (notizie Sec. Xvi; 1465-1530 Ca.)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La serie dei Mesi inizia con Marzo perché esso è considerato il primo mese dell'anno secondo il computo "ab Incarnatione". Il picchio verde è presente nelle Vite Parallele come animale sacro a Marte. Gian Giacomo Trivulzio possedeva un esemplare miniato dell'opera. Bramantino ha recuperato un'antica nozione del mese di marzo come la fase dell'anno dedicata a Marte: a questo alludono, il picchio verde, la quercia e i due soldati in secondo piano. La ripresa della tematica militare era funzionale alla celebrazione del committente, esaltato anche dalla letteratura dell'epoca come colui che aveva resuscitato il valore militare degli antichi (Forti Grazzini). In questo arazzo, Bramantino risulta ancora legato alla sua origine di matrice ferrarese: ciò è visibile dalla resa del panneggio della personificazione di Marzo. Alcuni elementi figurativi presenti in questo manufatto rimandano a opere bramantiniane come l'Adorazione con Bambino di Milano e Filemone e Bauci di Colonia. La personificazione di Marzo è di dimensioni leggermente maggiore rispetto a quelle degli altri mesi. Nei panni successivi a questo, Bramantino aumenta le dimensioni delle figure secondarie e introduce fondali architettonici. L'Ariete è l'unico segno zodiacale che non si ispira alle silografie del 1482 di Ratdolt e non è racchiuso in un circolo bensì in un ovale dai contorni segmentati: ciò farebbe pensare che esso sia il primo segno zodiacale ad essere realizzato da Bramantino, prima che l'artista avesse deciso di adottare i prototipi zodiacali dello stampatore tedesco.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Benedetto Da Milano; Bramantino [per Suardi, Bartolomeo] (notizie Sec. Xvi; 1465-1530 Ca.)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - ca. 1503 - ca. 1512

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'