Sant'Antonio Abate
sportello di tabernacolo
1490 - 1510
Bussolo, Pietro; Malacrida, Giovan Pietro (1475-1521 [estremi Cronologici Noti];)
1475-1521 [estremi cronologici noti];
Sportello destro cuspidato, pendant di Inv. Sculture Lignee n. 51, formante un arco a sesto acuto e racchiudente una nicchia con statua di santo: Sant'Antonio Abate e nella parte superiore un clipeo dipinto con la figura della Vergine annunciata, raffigurata a figura intera anche sul verso dello sportello.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO sportello di tabernacolo
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MATERIA E TECNICA
legno/ intaglio/ pittura
- AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
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ATTRIBUZIONI
Bussolo, Pietro; Malacrida, Giovan Pietro (1475-1521 [estremi Cronologici Noti];)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco
- LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
- INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il pannello, insieme ad Inv. Sculture Lignee n. 51, costituiva un’anta di chiusura di una pala d’altare realizzata probabilmente all’inizio del Cinquecento riutilizzando pezzi erratici di diversa origine. Per quanto riguarda la decorazione pittorica, Mauro Natale ha proposto convincentemente l’attribuzione a Giovanni Pietro Malacrida, sulla base di un confronto con la policromia dell’ancona di Santa Maria di Mazzo in Valtellina firmata dal pittore comasco nel 1489. Secondo lo studioso, a differenza della scultura del Santo Apostolo (Inv. Sculture Lignee n. 51), il Sant’Antonio Abate farebbe parte dell’assetto originario del complesso e sarebbe stato esemplato sull’analoga figura di santo dell’ancona nella cappella della Beata Vergine in San Giorgio a Grosio, opera di Pietro Bussolo (Natale 1998). Un’attribuzione allo stesso scultore era già stata avanzata in sede di restauro da parte di Eugenio Gritti nel 1995. In seguito, tuttavia, la qualità non elevata dell’opera ha portato la critica a ipotizzare un più consistente intervento della bottega (Casciaro 1999; Casciaro 2000) o piuttosto di un imitatore (Natale 1998; Bianchi 2000; Gallerani 2002; Ibsen 2003; Cairati 2016). La scena dell’Annunciazione dipinta sul retro risale invece agli anni centrali del XVI secolo. La provenienza dell’opera è ignota, probabilmente comasca, e non è stato finora individuato l’elemento centrale dell’altare.
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0