Ascensione di Cristo
La dodicesima cappella è dedicata all'Ascensione, e al suo interno sono collocate su piani diversi sedici statue in terracotta dipinte, opera di Francesco Silva, che le concluse nel 1632. Le sculture, visibili da un ampio finestrone, danno vita ad una scenografica narrazione dell'Ascensione di Cristo, il quale è ben visibile in posizione elevata, al centro della parete di fondo. L'episodio è ambientato su più livelli: in primo paino, a semicerchio, sono posti gli apostoli e la Vergine che contemplano e commentano l'Ascensione di Cristo, in posizione rialzata si affolla una moltitudine di angeli adagiati su nuvole, mentre ancora più in alto Gesù è posto all'interno di una raggera dorata. Nella dimensione terrena ben indagata è in particolare la figura di Maria, dal commuovente afflato materno. Le statue in terracotta sono a grandezza naturale, dipinte a freddo.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO gruppo scultoreo
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MATERIA E TECNICA
terracotta/ pittura
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ATTRIBUZIONI
Silva, Francesco (1568-1641)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE
- LOCALIZZAZIONE Sacro Monte di Varese - complesso
- INDIRIZZO Via del Santuario, Varese (VA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il 6 giugno 1624 il milanese Giovanni Paolo Carcano donò tremila scudi per la costruzione della dodicesima cappella, in sostituzione di una iniziata e poi abbandonata detta "capella falada". Al centro del timpano dell'edificio, progettato dall'architetto Giuseppe Bernascone, che ne diresse i lavori, è ben visibile lo stemma del casato dei Carcano, scolpito in pietra. Nella fascia sottostante si legge la scritta: "D.O.M. / REGI SECOLORUM IMMORTALI CAELUM ASCENDIT / SACELLUM HOC / IO. PETRUS CARCANUS ET EIUS NEPOS ET HERES / P.P". Il rinvenimento della data 1632 sulla spalla destra della Vergine Maria, emersa solo dopo aver asportato le numerose ridipinture che interessavano le sculture, ha consentito di apporre una datazione certa all'apparato scultoreo attribuito a Francesco Silva. Era usanza piuttosto consolidata, e non solo a Varese, quella di dipingere più volte i personaggi che animavano le cappelle. In alcuni casi lo stratificarsi della pellicola pittorica ne ha compromesso la lettura. Nel 1633 Giovanni Francesco e Giovanni Battista Lampugnani firmarono e datarono gli affreschi. Radicale fu l'intervento di Gerolamo Poloni sulla decorazione ad affresco negli anni Venti del Novecento. La cappella nel 1989 fu interessata da un intervento di restauro, che ha previsto anche l'inserimento di un impianto di illuminazione attivabile dall'esterno. Insieme ai complessi piemontesi di Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Oropa, Orta, Varallo, e a quello lombardo di Ossuccio, nel 2003 l'intero Sacro Monte di Varese è stato riconosciuto dall'Unesco Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- ENTE SCHEDATORE R03/ Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0