Disputa di Gesù con i dottori del tempio

scultura, sec. XVII primo quarto

Ventidue statue in terracotta, a grandezza naturale, dipinte a freddo, collocate all'interno della Quinta cappella del Sacro Monte di Varese, dedicata alla Disputa di Gesù con i dottori della chiesa nel tempio. Le sculture, eseguite da Francesco Silva nel secondo decennio del Seicento, furono dipinte da Carlo Francesco Nuvolone nel 1651, poco dopo la decorazione delle pareti, dove è rinvenibile la data 1650 e la firma del pittore. I personaggi, plasmati con raffinata introspezione psicologica e una sapiente dislocazione nello spazio, evidenziano l'inventiva di Silva, abile scenografo che costruisce la scena perché venga ammirata dalla grata posta al centro della facciata principale. La composta gestualità di Gesù adolescente lo rende protagonista assoluto dell'episodio.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA terracotta/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Silva, Francesco (1568-1641)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Sacro Monte di Varese - complesso
  • INDIRIZZO Via del Santuario, Varese (VA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il 24 maggio 1607 viene posta la prima pietra della quinta cappella, dedicata alla disputa di Gesù con i dottori nel tempio. La progettazione e la direzione lavori spetta ancora una volta a Giuseppe Bernascone, vero e proprio protagonista dell'architettura presso il Sacro Monte varesino. Come riportato dalle fonti, il 18 luglio 1608 iniziano i lavori alle fondamenta dell'edificio, mentre il 22 giugno 1611 si stipula una convenzione con gli scultori Giovanni Tabacchetti e Martino Retti per l'esecuzione delle statue. Tale accordo per quanto concerne la decorazione plastica non viene però rispettato, dal momento che le statue sono opera del ticinese Francesco Silva. Nel 1623 una fonte documentaria rivela che vengono eseguiti alcuni lavori per il portico e il pronao della cappella, senza specificarne l'entità. Molti anni più tardi, solo nel 1650, il pittore Carlo Francesco Nuvolone firma e data gli affreschi della volta e delle pareti, e l'anno successivo il medesimo pittore riceve l'incarico per dipingere le statue collocate all'interno dell'edificio. Il lasso di tempo che intercorre tra la posa in opera delle figure a grandezza naturale e la loro dipintura non è un caso isolato. Agli scultori era infatti richiesta la consegna e l'allestimento delle statue, mentre per quanto concerne la loro colorazione potevano trascorrere anche interi decenni. Purtroppo verso la metà del ventesimo secolo si è deciso di chiudere con due cancelli un'ampia porzione del portico, scelta che ancora oggi è stata mantenuta, e che non permette di percorrere l'intera superficie. Negli anni 1923-1924 Poloni ridipinge alcuni affreschi, mentre l'intervento di restauro del 1992 coinvolge sia l'architettura che l'apparato decorativo, plastico e pittorico. Nel 2003 l'intero Sacro Monte di Varese è stato riconosicuto dall'Unesco Patrimonio Mondiale dell'Umanità, insieme ai complessi piemontesi di Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Oropa, Orta, Varallo, e a quello lombardo di Ossuccio.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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