Sibille

dipinto murale, sec. XVI seconda metà

Entrambe le donne raffigurate in questi due affreschi strappati sono Sibille. Il pannello di destra raffigura una donna seduta nell'atto di scrivere su un libro. Vestita con un abito arancio intenso, questa ha il capo chinato verso il volume e avvolto in un turbante verde cangiante, che le fa anche da mantello coprendole il petto e il ginocchio sinistro con la parte interna della fodera, di colore viola. Ai piedi indossa dei calzari aperti, mentre la testa è sormontata da un cartiglio, ormai quasi illeggibile, che pare riportare in lettere capitali la scritta "Libica", identificando così l'omonima sibilla. Il pannello di sinistra raffigura invece una donna abbigliata con un ricco abito rosso, stretto sotto il seno e sulle braccia da cinture-gioiello; il mantello è di colore arancione, bordato di bianco, e le copre entrambe le gambe, lasciando scoperti i piedi. La donna è seduta, con lo sguardo rivolto verso l'osservatore; con la mano destra regge un serpente mentre con la sinistra trattiene un lembo del cartiglio che si avvolge intorno alle sue spalle e alla testa. Le scritte su di esso sono ormai illeggibili, tuttavia la presenza del serpente come attributo iconografico suggerisce la sua identificazione con la Sibilla "Persica".

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto murale
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Maria Assunta
  • INDIRIZZO Via Molina, Cairate (VA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le due porzioni di affresco raffiguranti le Sibille, strappate e poi ricollocate su appositi pannelli di supporto, sono oggi appese ai due lati dell'accesso che dalla navata centrale della chiesa conduce alla navata sinistra e al chiostro esterno. Entrambi i lacerti presentano il profilo laterale esterno curvo, e quello interno rettilineo, da cui l'originaria collocazione in uno spazio lunettato ai lati di una finestra. Esse provengono assai probabilmente dalle lunette sulla sommità della parete opposta, su cui attualmente non si conservano altre tracce rilevanti ad affresco. Le lunette a coronamento delle pareti laterali sono state eseguite alla fine del XVI secolo in concomitanza con la realizzazione della decorazione della volta e della grande lunetta raffigurante Dio Padre tra angeli musicanti che sovrasta la parete di fondo della chiesa, proprio sopra il ciclo di affreschi sulle storie della Vergine dipinti da Aurelio Luini nel 1560. La critica non è concorde né sull'attribuzione di tali affreschi né su una datazione più precisa. Alcuni studiosi ritengono che lunette e volta siano state realizzate precedentemente alle pitture del Luini, ad opera di alcuni maestri locali, che furono poi sostituiti dalla badessa Antonia Castiglioni con lo scopo di realizzare un impianto decorativo più vicino alla raffinata estetica degli ambienti milanesi. Secondo altri studiosi, invece, tali affreschi furono realizzati dopo la campagna luinesca e sarebbero dunque da datare intorno al 1590, come parrebbe testimoniare la scritta latina in lettere capitali collocata sul cornicione della sala, forse ad opera di alcuni artisti attivi tra il 1587 e il 1590 sulle volte della chiesa pubblica (Giovanni Antonio di Val Lugano, Salvatore Fontana e Giovanni Antonio Pozzi).
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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