Cristo deposto

disegno, 1933 - 1933

acquerello su carta

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ acquerello
  • ATTRIBUZIONI Sassu, Aligi (1912-2000)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dramma della morte di Cristo è uno dei temi che più appassionarono il pittore milanese tra il 1932 e il 1933 e sul quale ritornò qualche decennio dopo. Alla fine degli anni Cinquanta, all'interno del catalogo della personale tenuta alla Galleria San Fedele, è lo stesso Sassu a descrivere i motivi che lo avevano condotto a interessarsi alla rappresentazione del sacro, e in modo specifico al ciclo della Passione. Egli scrive: "il tema della morte di Cristo è ricorrente nel mio lavoro, con un'insistenza ossessiva. È questo un tema attorno al quale la mia fantasia lavorava, quasi un configurarsi della urgente tragica condizione dell'uomo, dell'uomo della mostra epoca... quel ponte che dalla nascita dell'uomo ci conduce passo passo alla morte è come una vena viva di sangue che si rivela in tutti i suoi elementi di sacro, di tragico, di grottesco, ma sempre lo specchio della nostra umanità, della nostra ansia del vero, dell'essere uomini veri... queste premesse di ordine estetico non sono staccate dal grave e profondo contenuto di questo problema veramente universale che è la via Crucis". Dopo aver esposto, nel 1932, una "Deposizione" alla Galleria del Milione, Sassu torna con insistenza sul tema. Di questo soggetto infatti il Gabinetto di Disegni del Castello Sforzesco conserva due opere su carta: una "Deposizione" realizzata a sanguigna (sul cui verso è presente uno studio della stessa in controparte, eseguita attraverso un semplice tratto di sanguigna, invv. 6346 E 125 Recto e Verso) e un "Cristo deposto" eseguito ad acquerello (inv. 6347 C 850). Entrambe le opere furono acquistate direttamente presso l'artista rispettivamente nel 1933 e il 1934. Pur differenziandosi per tecnica esecutiva, sono accomunate da quella forte tensione emotiva "affidata alla suggestione del rapporto linea-colore in scoperta antitesi con i canoni del novecentismo" (Dallaj 1991). La "Deposizione" ripropone modi arcaizzanti legati alla tradizione dell'arte italiana ed è presentata con un tratto tenue e sfumato della sanguigna. Quest'ultima, descrive le ombre dei cinque corpi nudi sottolineando maggiormente il perimetro che le descrive. A esso l'artista sovrappone il tratto di matita rossa che ne accentua la volumetria. Viceversa, nel "Cristo deposto", Sassu adotta un linearismo decorativo di ascendenza matissiana-espressionista, componendo le figure attraverso le sole linee di contorno. Fluidi tratti di acquerello color arancio delimitano le figure della scena, mentre tutto intorno veloci pennellate acquose cospargono lo spazio circostante con un azzurro tenue, un acceso giallo limone e tocchi di verdastro. Questi ultimi contribuiscono ad accentuare quell'esperienza emozionale del colore che l'artista cercava.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302161010
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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