Studio per La cerba

disegno, 1944 - 1944

matita nera su carta bianca

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ matita nera
  • ATTRIBUZIONI Disertori, Benvenuto Maria (1887-1969)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel febbraio 2015 sono stati donati al Gabinetto di Disegni del Castello Sforzesco di Milano, da Andrea Diserori, un gruppo di quattordici disegni eseguiti da Benvenuto Disertori tra il primo e il terzo decennio del Novecento (invv-invv. Agg. 1109 -1122) e contrassegnate dal numero dell¿album di provenienza e dal relativo numero d¿ordine interno, scritto a matita sul verso di ogni foglio. Ispirato dalla mitologia greca e latina, Disertori in molte sue opere ha affrontato temi e soggetti iconografici ripresi dalla letteratura del passato. Ne è un esempio lo "Studio per La cerba", un soggetto eseguito molte volte da Disertori (si conoscono diverse varianti e numerosi bozzetti o incisioni), la cui origine iconografica è da individuare nel poemetto in volgare "L¿Acerba" un opera trecentesca sulla riflessione della vita mondana di Cesso d¿Ascoli. In questo disegno, nel reinterpretare l¿opera letteraria, l¿artista trentino rappresenta - all¿interno di un paesaggio bucolico - una figura femminile seduta sopra la lastra superiore di un camino, intenta a suonare uno strumento musicale, simile a una viola d¿amore. Un¿altra figura nuda, in piedi, è vista di spalle sul lato opposto della composizione, mentre col braccio teso impugna un arco e scaglia una freccia in direzione di una cerva. Fiori, uccelli, elementi vegetali e architettonici, minuziosamente descritti, adornano il foglio e fanno dell¿opera un emblema della primavera e della bellezza per l¿antico. Per quel che riguarda il significato allegorico, una prima interpretazione di carattere sessuale è stata proposta da Paolo Bellini e Alessia Alberti (formulata per un altro disegno quasi del tutto simile al nostro). La corona di edera che cinge i lunghi capelli della figura di destra è, infatti, un attributo iconografico di Dionisio e per tanto la rappresentazione potrebbe allude alla libidine e alla ricerca amorosa tra l¿uomo e la donna (cfr. P. Bellini, A. Alberti, Benvenuto Disertori. Catalogo ragionato dell'opera grafica e degli ex libris, Milano 2000, p. 69 n. 53/a). Giorgia Ricagni, invece, oltra a proporre diverse interpretazione iconografiche, ha riconosciuto tra gli elementi compositivi del disegno alcuni richiami dell¿opera di Dürer (Ricagni 2003). Il disegno, realizzato con morbidi tratti di matita, descrive la scena attraverso un chiaroscuro naturalistico di grande intensità espressiva. Visti i numerosi studi che hanno preceduto l¿esecuzione dell¿opera, molto probabilmente la storia narrata ha avuto per l¿artista un grande valore simbolico.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302160736
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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