Veduta prospettica di reliquiario con volute e reliquiario con baccellature

disegno, post 1590 - ante 1621

disegno in scala che conserva tracce della preliminare costruzione a grafite; è eseguito a inchiostro bruno a penna a mano libera con qualche tratto a tiralinee e ombreggiature a inchiostro bruno acquerellato; il supporto sul quale è tracciato è carta colore avorio

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ grafite/ inchiostro a penna/ acquerellatura
  • ATTRIBUZIONI Montano, Giovanni Battista (1534 Ca.-1621)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'"Indice de due Tomi d'Intagli Tempietti ed altro", relativo ai tomi V e VI e compilato dal collezionista Giacomo Sardini, il disegno viene iscritto, insieme ad altri, nel paragrafo "Reliquario" alla numerazione "164" e "163.164". Il foglio in esame presenta due versioni di un reliquiario, prodotto in una terza versione sul verso, analizzata a parte (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 6,101 V). I disegni sono attribuiti a Giovanni Battista Montano da V. Pracchi su segnalazione di A. Bedon (Pracchi, 1991 p. 20), da L. Fairbairn (Fairbairn, 1998 vol. II, Appendix 8, p. 771) e da L. Marcucci (Marcucci, 2008 p. 73). I due oggetti potrebbero far parte di una serie di suppellettili sacre progettate da Montano. Alcuni elementi decorativi sono comuni a quelli di una serie di disegni sono raccolti nella Collezione di Madrid (Biblioteca Nacional) tra cui ostensori (?) (AB 891; AB 895; AB 930 V) e un candeliere (AB 906). Nel reliquiario raffigurato sulla sinistra del foglio il piedistallo sagomato è rialzato su due appoggi in corrispondenza delle due volute contrapposte alla base che si incontrano in un pendente vegetale centrale, dal quale si eleva la figura di un putto alato. Sopra questa prima parte si erge il fusto decorato con un motivo floreale tra due foglie d'acanto, che regge, attraverso delle volute tra cui sono posti alternativamente teste di cherubino e drappi, la teca presumibilmente di forma esagonale. Le parti vetrate di quest'ultima sono alternativamente rettangolari e arcuate, sormontate le prime da una cornice retta, le seconde da un frontone curvilineo spezzato alla base su cui poggia un'urna. L'elemento conclusivo dell'oggetto liturgico è una cupoletta costolonata su cui si erge un angioletto su piedistallo. Il secondo reliquiario raffigurato sulla parte destra del foglio presenta un piedistallo sagomato simile al precedente, ma con un'arme gentilizia riferibile alla famiglia Orsini sopra il pendente centrale al posto del putto alato, che invece è seduto sulla voluta di sinistra, posta su un appoggio con zampa (forse di orso). Questa soluzione costituisce una variante rispetto alla proposta di voluta vegetale su semplice appoggio visibile a destra. Il fusto è decorato da drappi appesi a foglie d'acanto rovesciate verso il basso, alla cui base si innestano le volute, inframmezzate da una testina di cherubino, che reggono la teca. Quest'ultima, simile alla precedente ma priva delle mensole a voluta tra le parti vetrate, ha una base a corolla e una parte terminale costituita da volute vegetali sormontate da una testa di cherubino e inframmezzate da una cartella ovale, concluse superiormente da una cupoletta su cui si erge un angioletto su piedistallo. Lo stemma degli Orsini è riproposto nel disegno tracciato sul verso del foglio (Ibidem, inv. 6,101 V) e all'interno del frontone conclusivo della facciata di una chiesa (Ibidem, inv. 6,70). Il reliquiario potrebbe essere stato progettato da Montano per Alessandro Orsini (1593-1626), nominato cardinale nel 1615 da Papa Paolo V e legato pontificio, appartenente al ramo della famiglia di Bracciano.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302056596
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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