Rappresentazione simbolico-celebrativa

dipinto, 1898 - 1898

Carta dipinta a tempera e acquarello, fissata con puntine metalliche su cartoncino, entro cornice intagliata con motivi floreali a rilievo, specchiature, monogramma e data

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA legno/ a intaglio
    carta/ pittura a tempera
    carta/ pittura ad acquarello
  • AMBITO CULTURALE Ambito Catanese
  • ATTRIBUZIONI Pappalardo, G. A: pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Collezione storico-artistica dell'Ente morale Biblioteche Riunite Civica e A. Ursino Recupero
  • LOCALIZZAZIONE Biblioteche Riunite Civica e A. Ursino Recupero
  • INDIRIZZO Via Biblioteca, 13, Catania (CT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera fa parte della collezione denominata "Biblioteca Museo Mario Rapisardi", in origine appartenente allo scrittore e poeta catanese (1844-1912), a sua volta parte integrante della "Collezione storico-artistica dell'Ente morale Biblioteche Riunite Civica e A. Ursino" di Catania, istituzione allocata in un'ala nel complesso monumentale dell'ex monastero dei Benedettini di S. Nicolò l'Arena. Allestita in una sala apposita, che ricrea la stanza di studio della casa del poeta, la Biblioteca Museo Mario Rapisardi espone gli oggetti provenienti dalla sua abitazione di via Etnea 569. Nel 1911 infatti, pochi mesi prima della morte di Rapisardi, il Comitato Esecutivo della II Esposizione Agricola Siciliana - che si era svolta a Catania nel 1907 – acquista per 40.000 oggetti d'arte, manoscritti, pergamene, libri, autografi e arredamento delle stanze adibite a salotto, pinacoteca, biblioteca, studio e camera da letto. La stipula del contratto d'acquisto, stilato dal notaio Antonino Mirone Strano, ebbe luogo il 10 luglio 1911 con una cerimonia ufficiale presso la casa di Rapisardi di via Pietra dell'Ova, alla presenza del Sindaco e di rappresentanti della stampa locale, la quale dà ampio risalto all'avvenimento. Nel discorso pronunciato dal Sindaco per l'occasione, la delibera del Comitato di utilizzare per la spesa gli utili della sua gestione e la donazione di quanto acquistato al Comune di Catania, si qualificano come riconoscimento e omaggio da parte della Città alla fama raggiunta da Rapisardi. Libri, arredi e cimeli confluiscono successivamente nella Biblioteca Comunale, a sua volta costituitasi in Ente morale nel 1931 con l'attuale denominazione, a seguito del lascito della ricca biblioteca e dei dipinti del barone Antonio Ursino Recupero (1925); oggetti d'arte e cimeli Rapisardi risultano registrati ai nn. 787-881 dell'Inventario generale dei mobili del 1938. D'indubbia importanza culturale, la collezione espone cimeli e oggetti d'uso, album di fotografie e cartoline, ma soprattutto opere d’arte quasi del tutto inedite, tra cui prevalgono i ritratti, dipinti e scolpiti, sia del poeta sia di familiari e amici. La dimensione privata della raccolta testimonia i rapporti di Rapisardi con gli artisti catanesi suoi contemporanei, molti dei quali frequentavano il cenacolo culturale che egli riuniva nella sua casa. Alcuni oggetti facenti parte dell'acquisizione Rapisardi non sono stati rinvenuti e, inoltre, suppellettili quali tendaggi, una pelle di leopardo e il singolare reperto costituito dalle ossa di un braccio con mano, nell'inventario sono dichiarate inesistenti in data non recente; la piccola caricatura di Mario Rapisardi, realizzata da A. Mancini (inv. 866), da una nota risulta invece trafugata nel 1977. Su proposta della Soprintendenza di Catania, che ha condotto la verifica d'interesse culturale ex art. 12 D.Lgs. 42/2004, l'Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana ha riconosciuto l'importanza della Biblioteca Museo quale parte della “Collezione storico artistica dell'Ente morale Biblioteche Riunite Civica e A. Ursino Recupero”, emanando il vincolo con D.D.S. n. 121 del 24 gennaio 2014. La tipologia della "pergamena" dedicatoria decorata è largamente diffusa tra il tardo Ottocento e gli inizi del secolo successivo: molti artisti vengono chiamati a realizzare questi omaggi illustrati per celebrare intellettuali, artisti e personaggi pubblici in particolari occasioni e ricorrenze ufficiali. Nella Biblioteca Museo Mario Rapisardi si conservano tre pergamene, tutte dedicate alla celebrazione del trentennale della pubblicazione del poema in versi sciolti Palingenesi, prima opera di Mario Rapisardi. Un canto a Roma, vagheggiante una riforma religiosa pacificatrice del mondo, che consacra vate il ventiquattrenne talento catanese. L'evento fu promosso da un comitato di studenti universitari con l'adesione di illustri personalità della cultura nazionale e internazionale. La pergamena in esame è datata e firmata da un artista di cui non si conosce ancora il nome completo: la sola altra attività documentata è la partecipazione all'allestimento della Mostra di Belle Arti e Fotografia, sezione della II Esposizione Agricola Siciiana svoltasi a Catania nel 1907. La commissione della pergamena per un evento di tale importanza, accredita tuttavia Pappalardo come artista noto e apprezzato al tempo, al pari degli autori delle altre due pergamene pervenute, ossia Pasquale Liotta e Saru Spina, pittori partecipi del cenacolo culturale che Rapisardi riuniva nella propria casa. L'iscrizione, in parte oggi illeggibile, attesta che la pergamena è dono dei discepoli di Rapisardi, che di certo dettarono il programma per la colta raffigurazione, densa di simboli e riferimenti storico-culturali, ambientata in un paesaggio luminoso con l'Etna fumante sullo sfondo a dominare la costa catanese. Non è agevole identificare con esattezza la valenza allegorica di ciascuna delle sei belle e discinte donne, che insieme formano sulla sinistra dell'osservatore un compatto gruppo attorniato da putti. E' plausibile pensare che i significati siano da collegare ai concetti consueti dell'iconografia celebrativa: la Fama, la Gloria, la Poesia, a cui aggiungere i riferimenti al contenuto del poema. La donna in piedi, al vertice del gruppo, solleva una fiaccola da cui si dipartono sottili raggi luminosi: la figura ricorda un'iconografia simbolica più volte utilizzata in quegli anni dal pittore Giuseppe Sciuti, in tele e affreschi variamente intitolati, ma tutti volti a celebrare attività umane recanti progresso, come l'istruzione, le arti e le scienze. Pappalardo sembra padroneggiare disegno e colore, realizzando una rappresentazione retorica ma visivamente gradevole. Non è dato sapere se egli abbia eseguito anche la notevoli cornice, intagliata con tralci fioriti a rilievo e ornata su angoli opposti dal monograma di Mario Rapisardi e dalla data
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista pubblica/privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900383723
  • NUMERO D'INVENTARIO 834
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Centro Regionale per l'Inventario e la Catalogazione
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • ISCRIZIONI A sinistra - G. A. Pappalardo / ideò e dip. / 1898 - Bovio Giovanni - caratteri vari - a pennello - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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