Madonna con il Bambino. Madonna con il Bambino
dipinto,
Giuseppe Subba (attribuito)
inesistenti
Dipinto di forma rettangolare e privo di cornice, raffigurante Madonna con Bambino. Fu eseguito ad olio su ardesia da Giuseppe Subba nel 1808
- OGGETTO dipinto
-
MATERIA E TECNICA
ardesia/ pittura a olio
-
ATTRIBUZIONI
Giuseppe Subba (attribuito): pittore
- LOCALIZZAZIONE Museo Interdisciplinare Regionale di Messina
- INDIRIZZO Viale della Libertà, 475, Messina (ME)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera datata e firmata, fu realizzata da Giuseppe Subba nel 1808. Fu commissionata per devozione da Angelo Lena come si evince dall’iscrizione in basso. Il dipinto proviene dalla chiesa di Santa Lucia dei Confettieri distrutta dal terremoto del 1908. L’artista, fratello maggiore del noto pittore Letterio, è principalmente conosciuto come scenografo del teatro “La Munizione” della città di Messina. Un equilibrato cromatismo tonale caratterizza le due figure che si armonizzano attraverso i colori caldi del blu del manto in sintonia con quelli del tendaggio di fondo e la luminosità della veste bianca con gli eburnei incarnati. Una ambientazione essenziale e scarna, definita da una sedia e da un tendaggio, isola le due figure ponendole in primo piano. Una quinta scenica costruita con dovizia di esperienza in cui è necessario porre l’attenzione su gli attori principali e sulla loro silenziosa comunicazione di sguardi amorevoli e raccolti nei propri pensieri. Il dipinto testimonia la tendenza artistica locale alla pittura purista del primo Ottocento, rivelando un patetismo romantico attraverso la focalizzazione sulle uniche due figure, incentrando l’attenzione sull’intimo abbraccio tra Madre e Figlio. Un legame condiviso sino all’estremo sacrificio del dolore per la passione e morte del Cristo, ma consapevole dell’accettazione di obbedienza al volere divino per la dimensione salvifica dell’umanità. Dunque Il dipinto introduce al tema dell’amore universale che vince su ogni cosa, che penetra il senso salvifico del patimento per vincere il male e la morte al fine di ottenere la redenzione e la vita eterna. Un messaggio, questo, criptato nel brano allegorico della natura morta dipinta in basso, che emerge dal sipario lievemente alzato della veste bianca della Vergine come prologo dell’opera. Frutti metaforicamente rappresentati che riferiscono che forse bisogna comprendere i segni non solo con gli occhi ma anche con il cuore: così l’uva è l’emblema sacramentale dell’eucaristia in ricordo del sangue di Gesù versato con amore, la melagrana è al contempo simbolo del martirio fecondo che genera dall’amore molti semi e anche della resurrezione ed infine le tre pere, che per la conformazione rimandano al ventre materno, sono figure che rinviano all’amore creativo e rigenerativo della Trinità per l’umanità
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900382927
- NUMERO D'INVENTARIO inv.1358
- ENTE SCHEDATORE Museo regionale
- DATA DI COMPILAZIONE 2024
- ISCRIZIONI in basso - Joseph Subba pinxit 1808 - Giuseppe Subba - a pennello - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0