la magnificenza della divina creazione e i doni dello Spirito Santo. l'affresco della volta del refettorio dell'ex convento di san Francesco d'Assisi

dipinto,

Racchiuso in una elegante cornice mistilinea con fastigio in stucco è l'affresco del refettorio in origine dei francescani minori conventuali. La straordinaria opera d'arte è costruita intorno a figure maschili e femminili immerse in una volta celeste che nell'insieme rappresentano allegoricamente argomenti della Cristianità ricalcando le interpretazioni delle Scritture combinate a quelle della poderosa enciclopedia di simboli "dell'Iconologia di Cesare Ripa". Le diverse figure della rivelazione sacra, la rappresentazione della magnificenza della Divina creazione e dei doni dello Spirito Santo sono organizzate con analogie e simboli in un'armonica scenografia che permette al contemplatore del dipinto di vivere un viaggio tra teologia e arte

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a affresco
  • ATTRIBUZIONI Francesco Sozzi (attribuito): pittore
  • LOCALIZZAZIONE sala Koinè del nucleo di Polizia Tributaria
  • INDIRIZZO via dei Crociferi, 2, Catania (CT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il complesso monumentale dei frati minori conventuali venne riedificato dopo il terremoto del 1693. Il cantiere avviato intorno al 1736 si protasse fino al secolo XVIII. Dai documenti d'Archivio apprendiamo che i lavori nel refettorio iniziarono nel 1761, su commissione del Padre guardiano G. Russo che scelse le migliori maestranze catanesi andando incontro a non poche spese, che seppe fronteggiare scrivendo una supplica al Vicario Bonaventura Gravina, Priore del Priorato di San Girolamo e canonico della Cattedrale di Catania, con la quale chedeva la possibilità di prelevare la somma di onze ottocento in "Cassa di Capitali del Venerabile colleggio della Compagnia di Gesù di questa suddetta Città" all'interesse non superiore al 4 per cento, così come vuole e recita la formula della Bolla Apostolica e del Real patrimonio. La supplica ebbe il benestat vescovile. I capitali costituiti anche da monete d'argento vennero depositati nell'Arca delle tre chiavi, così come era disposto per tutti i monumenti ecclesiastici durante le ricostruzioni post terremoto. Dall' "Arcam trium clavium" fu disposto anche pagamento per la commissione dell'affresco al pittore Francesco Sozzi che intorno al 1766 dipinse a fresco anche i pennacchi della finta cupola della chiesa annessa al convento. Con la legge 2987 del 28 giugno 1866 di soppressione degli Ordini e delle Corporazioni religiose, l'ex convento di san Francesco d'Assisi dei Padri Minori conventuali di Catania fu utilizzato da varie istituzioni militari e civili e dal 1990 dalla Guardia di Finanza che lo ha destinato a sede del Nucleo di Polizia Tributaria. Il refettorio del convento, ora sala Koinè, che ospita il bellissimo affresco è ubicato in un luogo che storicamente non è fruibile dal pubblico. La sala solo per eventi particolarmente culturali viene resa disponibile con pubblica apertura al pubblico dal Comando Regionale Sicilia della Guardia di Finanza. L'affresco fu restaurato nell'arco degli anni 2006- 2007 con fondi del Ministero delle Infrastrutture/sezione di Catania con l'alta sorveglianza della Soprintendenza
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900382873
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Centro Regionale per l'Inventario e la Catalogazione
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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