Scene inerenti la caccia

stipo, ca 1601 - ca 1625

Sipo quadrangolare, presenta intarsi figurativi in avorio inciso su fondo di palissandro con profilature e elementi in ebano. La fronte è tripartita da elementi a portale, dei quali quello centrale a sportellino mentre i due laterali sono cassetti, fiancheggiati da colonne con capitelli, filettature e basi in avorio; al di sopra corrono balaustrate anch'esse in avorio. Nel mezzo di queste edicole compaiono immagini di personaggi mitologici inerenti alla caccia: Diana (o ninfa) a cavallo di Orione, in quella centrale, Atteone e Apollo in quelle laterali. Il resto della superficie è scandita da tiretti, ognuno con soggetto zoomorfo, coppie di animali, cani e prede o scene di caccia; quelli più stretti, in corrispondenza dello sportellino mediano, hanno uno stormo di uccelli e gruppi di quadrupedi. Lo sportello centrale, provvisto di serratura originale, cela ulteriori cassettini. Le fiancate presentano semplici filettature rettangolari in avorio con al centro maniglie metalliche a foggia fitoforme. Ai quattro angoli della fronte vi sono dei piccoli rinforzi angolari in ottone sagomato

  • OGGETTO stipo
  • MATERIA E TECNICA lega metallica/ fusione in forma
    legno di abete/ assemblaggio
    avorio/ a intarsio, a incisione, tornitura
    legno di palissandro/ impiallacciatura
    ottone/ sagomatura
    legno di ebano/ impiallacciatura, modanatura
  • MISURE Profondità: 31 cm
    Altezza: 52,5 cm
    Larghezza: 105,5 cm
  • AMBITO CULTURALE Bottega Napoletana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Interdisciplinare Regionale di Messina
  • LOCALIZZAZIONE Museo Interdisciplinare Regionale di Messina
  • INDIRIZZO Viale della Libertà, 465, Messina (ME)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Entrato tra le collezioni del Museo Civico Peloritano nel luglio del 1888 proveniente dall’ex Monastero di benedettine di S. Maria della Scala, lo stipo presenta caratteristiche sia tecniche che stilistiche riconducibili a maestranze napoletane particolarmente attive nella città partenopea per tutto il sec. XVII. Esempi molto simili, se non addirittura identici in alcuni particolari, sono rintracciabili tra le collezioni dei musei napoletani di San Martino e del Duca di Martina, nonché in collezione privata. Un monetiere identico in tutto, tranne per il fatto che le decorazioni intarsiate sono in controparte (figure in palissandro su fondo avorio) è passato sul mercato antiquario nel febbraio 2012 (Cambi Aste). Le raffigurazioni in avorio graffito, così come le decorazioni e l'impostazione architettonica risentono ancora di modelli di gusto manierista. In particolare è stato possibile rintracciare la matrice della figura dello sportellino centrale (Diana o ninfa portata sulle spalle di Orione) in una stampa, del tutto identica, dell'incisore Giorgio Ghisi del 1556. La presenza della figura di Orione, ritenuto il mitico fondatore della città di Messina, potrebbe avvalorare una committenza messinese dell'opera
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900382136
  • NUMERO D'INVENTARIO 1824
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Centro Regionale per l'Inventario e la Catalogazione
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Messina
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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