Crocifisso, frammento di testa. Crocifisso, frammento di testa

crocifisso, ca 1601 - ca 1625

Il frammento di un crocifisso distrutto da un incendio, che consiste nella sola testa, è conservato in una teca di legno nella sacrestia della chiesa. L’interessante e impressionante testa potrebbe provenire dal distrutto convento di san Pietro fondato a Donnici Superiore nell’anno 1613 da Pietro da Cassano così come viene riportato dal Fiore e dall’Ughelli. La testa doveva appartenere alla tipologia del “Cristo Patiens” ossia del Cristo doloroso, derivante dagli influssi di quelle correnti che provengono dalla Spagna, ove l’uso di dipingere le statue a scopi realistici per assicurare una verosimiglianza plausibile era diventata ormai una tradizione radicata. Ed è proprio dalla penisola iberica che sono arrivati i principali e più ardenti propugnatori della Riforma Francescana in Italia, la quale si affermò in modo particolare nel regno di Napoli. Ma gli scultori francescani non hanno aspettato le esagerazioni della Controriforma per riprodurre la crocifissione in maniera realistica tanto da suscitare pietà e tenerezza e smuovere l’animo dei fedeli; essi si sono ispirati alle descrizioni realistiche e crude degli scrittori ascetici e medievali. Il volto scarno e livido, con gli occhi chiusi, la bocca semiaperta, i rivoli di sangue che scorrono lungo il viso del frammento confermano l’intenzione dell’artista di suscitare in chi lo guarda la pietà mista a timore che è propria della devozione popolare cristiana. I lineamenti marcati e duri, il modellato dei capelli e della barba mostrano evidenti affinità con lo studio per il crocifisso realizzato nella chiesa di San Pietro Apostolo di Carpineto Romano, opera certa di Fra Stefano da Piazza Armerina. I capelli ondulati sopra l’orecchio destro, la capigliatura, il naso, gli occhi pesti producono grande impressione nel frammento di Donnici riscontrabile anche nel modello di Carpineto. Non c’è in quest’opera, per quanto mutilata, nessuna concessione leziosa, nessun compiacimento barocco nè indulgenza verso forme del vero quasi rococò come nel crocifisso di Figline Vegliaturo (Cosenza) attribuito a Frà Angelo da Pietrafitta al quale viene anche attribuito il frammento dell’opera di Donnici

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - ca 1601 - ca 1625

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE