motivi fitomorfi
L'opulenza cromatica e la ricchezza dei motivi decorativi di questo piviale, si basa su un complesso sviluppo su un fondo di tessuto lavorato a gros nei toni del rosa salmone di una sequenza spezzata a modo di zig zag sviluppata nel senso della verticale in un molto evidente, per effetto di contrasto, tono di seta crema di grovigli nastriformi fioriti, vasi baccellati chiusi da coperchi il cui apicale presenta ciuffi fogliati e motivi a canestro dal bordo ondulato (simili a cappelli) intercalati da ricchissime fioriture in giallo, rosso, azzurro e blu intenso nonché crema il tutto realizzato con la tecnica del lampasso. Il cappuccio, come tutto il piviale è contornato da un gallone a fuselli col motivo del ventaglietto semplice, mentre una frangia in filo d'argento ritorto rifinisce il solo cappuccio legato al piviale a mezzo di un gallone a fuselli pur esso in filo d'argento con il motivo a treccia
- OGGETTO piviale
- AMBITO CULTURALE Ambito Francese
- LOCALIZZAZIONE Museo Diocesano
- INDIRIZZO via Arcivescovado, 8, Monreale (PA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La presenza di un gran numero di motivi decorativi, tutti comunque naturalisticamente individuabili, indirizza verso il gusto rococò tipico di parte della cultura barocca, prossima alla metà del secolo XVIII quando vengono a coesistere tendenze sperimentali che generano i tessuti cosiddetti bizzarre ed altre istanze più naturalistiche che confluiranno nel filone generante lo stile Luigi XVI. La ricchissima cromia e l'uso poco fluido del disegno spezzato, in una serie di linee e ideali con andamento a zig zag, propone sperimentazioni, pur se attardate, alla ricerca di nuovi effetti che la Francia, stato che nel Settecento è all'avanguardia nella produzione manifatturiera di articoli di lusso in relazione alle straordinarie ricchezze dell'aristocrazia e agli incentivi statali, compie continuamente. Si giungerà al rinnegamento totale di questo gusto sovraccarico e ci si orienterà alle semplificazioni e alle simmetrie dello stile Luigi XVI. Tutta l'aristocrazia europea, compresa quella siciliana, si riforniva dalle manifatture francesi, pur se quelle impiantate localmente producevano manufatti di grande pregio, poiché la Francia faceva tendenza. Ecco che a dismissione dall'uso originario il tessuto di costosissima seta veniva trasformato localmente in paramento sacro
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900324634
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo
- DATA DI COMPILAZIONE 2007
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2023
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0