Maria Santissima Addolorata al Calvario delle Croci

Sacerdoti Diocesani, XIX

Il Santuario Maria SS.ma Addolorata al Calvario delle Croci fu costruito sul Monte Caputo nel 1815. Divenuto dopo la seconda guerra mondiale, nel corso degli anni, luogo abbandonato e di profanazione, grazie agli incessanti lavori di restauro portati avanti con passione e dedizione dall'allora rettore mons. Saverio Ferina sin dal 1980, il Santuario fu riaperto al culto dall’arcivescovo Salvatore Cassisa il 13 febbraio 1982 e consacrato dall’arcivescovo Cataldo Naro il 26 maggio 2003. La solennità principale viene celebrata il 15 settembre, preceduta da un triduo

  • OGGETTO santuario
  • LOCALIZZAZIONE Monreale (PA) - Sicilia , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Madonna delle Croci, Monreale (PA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Durante la quaresima del 1787, mentre il regno di Sicilia era unito all’Italia meridionale sotto la corona di Ferdinando IV di Borbone re di Napoli, la cittadina normanna di Monreale fu testimone di una grande missione popolare predicata dai padri cappuccini. A ricordo della stessa fu costruita una “Via Crucis” monumentale, che, cominciando dalla chiesa di San Francesco d’Assisi, per la strada in salita verso la chiesa della Madonna dell’Orto, denominata "Salita delle Croci", termina sul monte Caputo, a 300 metri fuori dall’allora abitato di Monreale. Sui muri delle case si costruirono delle piccole cappelle e, sopra delle lastre di ardesia, furono dipinte le quattordici stazioni della Via dolorosa. L’ultima stazione fu edificata sul monte Caputo, in posizione sopraelevata e in direzione del presbiterio della Cattedrale di Monreale. Era una piccola cappella, larga m. 2,50, lunga m. 5,30, alta m. 3,10. L’immagine al muro dipinta su una grande lastra di marmo di Genova, posta sopra il secondo gradino di un piccolo altare, raffigurava la Santissima Vergine Addolorata piangente il Figlio deposto nel sepolcro. Questa piccola cappella, sul monte Caputo, nel 1812, suscitò un grande interesse grazie a un giovane: Matteo Giovan Battista Angelo Quartuccio, nato a Monreale il 4 gennaio 1786. Il giovane era garzone dei fratelli Giuseppe e Giorgio Lorito, fabbricanti di orologi ed armieri, abitanti a Monreale nella Piazzetta della Croce, oggi Piazzetta Vaglica, i quali per devozione avevano deciso di accendere una lampada votiva dinanzi l’immagine della cappella che fosse visibile da tutta la cittadina. Il 25 marzo del 1812, poco dopo il terribile incendio sviluppatosi all’interno del Duomo di Monreale l’11 novembre 1811, il giovane Matteo si trovava sul monte Caputo vicino la piccola cappella, quando vide apparire, sopra un albero di ulivo, la Madonna Addolorata con il Cristo morto sulle ginocchia. Si tramanda che la Santa Vergine chiamò Matteo e gli disse di avvicinarsi per dargli un pane caldo, segno della grazia di Dio e rimando al pane eucaristico. Dichiarandosi come “Madre Dolorosa”, la Madonna assicurò che, chiunque si fosse rivolto a lei per invocare le grazie, ne avrebbe ricevuto consolazione e guarigione da ogni afflizione. Al suo ritorno in paese Matteo parlò della visione della Vergine con i suoi genitori e con i Lorito, i quali informarono l’arciprete della Cattedrale di Monreale, don Ignazio Grimaldi. In seguito, il giovane Matteo, assieme ai suoi maestri e a molte altre persone, ritornò al monte Caputo e rivide la Santa Vergine che gli offriva il pane. Questi prodigiosi eventi facevano seguito ad un’altra manifestazione verificatasi precedentemente nella città di Monreale. Nel Collegio di Maria, presso la Chiesa della SS.ma Trinità, il 18 gennaio del 1794, da una tela raffigurante l’Addolorata, sgorgarono prodigiosamente dagli occhi della Madonna delle lacrime che furono asciugate con un fazzoletto, ancora oggi custodito in un reliquiario. A seguito dell’apparizione sul monte Caputo vi furono molti miracoli e per l’entusiasmo e la devozione del popolo, che lasciava numerose offerte, si cominciò a costruire dapprima una modesta cappella affidata al capomastro Castrense Pitti, che fu subito demolita. L’opera fu allora commissionata al capomastro Sebastiano Renda, che impiantò una piccola cappella con copertura in travi e canne. Tuttavia, grazie alle considerevoli offerte raccolte, al fine di edificare un edificio sacro consono alla devozione nei riguardi della Madonna Addolorata, la scelta definitiva ricadde sull’architetto camerale del Regno delle due Sicilie, Nicolò Puglia, perché venisse costruita una chiesa più grande, sopra la piccola cappella. I lavori ebbero inizio nel 1815 e nello stesso anno l’arciprete Ignazio Grimaldi vestì Matteo Quartuccio con gli abiti dei Servi di Maria, imponendogli il nome di fra' Mariano da Monreale. Il sacro edificio doveva avere sette terrazze, con il campanile dietro la chiesa più alto di tutto il complesso. Intanto, il 30 marzo del 1817, il Consiglio Civico di Monreale con atto pubblico donava alla Chiesa il terreno attiguo, come dote della stessa. Il progetto della chiesa fu realizzato in massima parte, ma i torbidi eventi politici e sociali, succedutisi dal 1820 per un ventennio, fecero interrompere e riprendere i lavori più volte e l’opera architettonica rimase incompleta, privata della sua parte essenziale: il campanile. Completati i lavori, la chiesa fu benedetta da mons. Giovanni Battista Tarallo, vicario generale dell’arcivescovo Domenico Benedetto Balsamo, il 18 settembre del 1843 e aperta al culto. Fra' Mariano visse gran parte della sua vita in una piccola cella presso la chiesa appena costruita. Completati i lavori, la chiesa fu benedetta da mons. Giovanni Battista Tarallo, vicario generale dell’arcivescovo Domenico Benedetto Balsamo, il 18 settembre del 1843 e aperta al culto. Fra’ Mariano visse gran parte della sua vita in una piccola cella presso la chiesa appena costruita, ritirandosi negli ultimi anni presso l'Istituto “Pio Albergo dei Poveri” di Monreale, dove morì il 23 gennaio del 1866, all’età di 80 anni. Il suo corpo fu sepolto nella chiesa dei cappuccini di Monreale, esistente sino al 1954 nella zona sottostante il palazzo arcivescovile, che originariamente era dedicata a San Ludovico, re di Francia e a San Ludovico, arcivescovo di Tolosa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 19-ICCD_MODI_3729026648861
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • ENTE SCHEDATORE Pontificia Facoltà Teologica "Marianum"
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA decreto di erezione (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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