Decorazioni zoomorfe, geometriche e vegetali

console da muro,

Piano non originale leggermente trapezoidale sagomato con bordo modanato a becco di civetta e lambriquens pendenti (originali solo quelli del laterale destro). Gambe intagliate a mezzo tondo: quelle anteriori a volute impreziosite da foglie d'acanto che si trasformano, nella parte superiore, in leoni dalla fluente e riccioluta chioma che reggono con le zampe anteriori e con le fauci il piano soprastante; quelle posteriori a curve contrapposte con volute fogliate e lambriquens pendenti nella parte superiore. Le parti interne delle volute e del gonnellino dei due leoni presentano una decorazione punzonata a cerchietti. Crociera di raccordo delle gambe a "X" con volute fogliate confluenti in un elemento globulare centrale che presenta un foro nella parte sommitale. Piedi a zampa ferina

  • OGGETTO console da muro
  • MATERIA E TECNICA legno di pioppo/ intaglio, gessatura, doratura a mecca, punzonatura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Italia Meridionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Interdisciplinare Regionale di Messina
  • LOCALIZZAZIONE Museo Interdisciplinare Regionale di Messina
  • INDIRIZZO Viale della Libertà, 465, Messina (ME)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Entrata nelle collezioni del Museo dopo il terremoto del 1908 si ignora da quale chiesa provenisse originariamente l'opera. Essa insieme ad altre, era depositata presso un locale della chiesa di S. Chiara adibita a deposito per le opere appartenenti all'Amministrazione del Fondo per il Culto, ente che gestiva le opere di proprietà demaniale in seguito alle leggi eversive di confisca dei beni delle corporazioni religiose. L'opera giunse al Museo già priva del piano (l'attuale è frutto di un vecchio restauro) e, con ogni probabilità, di una elegante mantovana sottopiano con testina muliebre centrale tra volute fogliacee, come è tuttora visibile in un altro esemplare di uguale disegno attualmente conservato presso la Curia arcivescovile di Messina. L’armonica commistione simmetrica di elementi zoomorfi, fitomorfi ed architettonici, sebbene penalizzata dal precario stato di conservazione e dalle molteplici mutilazioni e lacune, ci rimanda decisamente all’interno dell’esuberante cultura barocca degli intagliatori meridionali, consapevoli della lezione dell’architetto palermitano Giacomo Amato e con uno sguardo al fastoso barocco romano di berniniana memoria. La scelta tecnica del legno di pioppo e della doratura a mecca con bolo rosso potrebbero restringere il campo in ambito meridionale, siciliano o napoletano
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900266959
  • NUMERO D'INVENTARIO 1823
  • ENTE SCHEDATORE Museo regionale
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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