Sante palermitane (Rosalia, Agata, Oliva) e Santa Caterina d'Alessandria/ stella a otto punte/ testa d'uomo con barba. Sante palermitane (Rosalia, Agata, Oliva) e Santa Caterina d'Alessandria/ stella a otto punte/ testa d'uomo con barba
Gli intagli lignei a bassorilievo ed applicati alle ante, individuano tipologicamente quattro Sante correlate a Palermo; in alto ed in basso quattro stelle ad otto punte di significato mariano ed al centro due teste virili con conchiglie ed elementi fitomorfici. Tipologicamente le Sante si dispongono in senso orario, partendo da sinistra (per chi guarda in alto) Santa Caterina, Santa Rosalia, S.Agata, S.Oliva. Connessa al luogo la presenza di Santa Caterina d'Alessandria, cui l'oratorio è dedicato, e di Santa Rosalia che la tradizione tramandava abitante nella zona stessa dove poi sorse l'oratorio. L'identificazione di Santa Caterina dalla spada e dalla ruota del martirio; quella di Rosalia, dalla croce e dal teschio che iconograficamente accompagna l'eremita insieme alla corona di rose che le cinge il capo. Quanto ad Oliva e ad Agata ci si può riferire alle statue in stucco di Procopio all'interno dell'Oratorio, ricordando che Agata secondo una tradizione sarebbe nata a Palermo-nel quartiere denominato poi, in età normanna del Seralcadio e non, come nella tradizione maggiormente consolidata a Catania. Quanto ad Oliva, la Santa si riferisce al quartiere dov'è ubicato l'oratorio di Santa Caterina. Va ricordato infine che a spese del senato palermitano nei secoli XV e XVI, furono svolte ricerche per individuare il sepolcro di Sant'Oliva martirizzata in Africa e sepolta a Palermo nella zona in prossimità di Porta Carini, a nord della cinta muraria
- OGGETTO porta a due battenti
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MATERIA E TECNICA
legno di quercia/ a intaglio
- AMBITO CULTURALE Bottega Siciliana
- LOCALIZZAZIONE oratorio di Santa Caterina d'Alessandria
- INDIRIZZO via Monteleone, 16, Palermo (PA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'ignoto intagliatore rientra nell'attività di quelle botteghe che si raccolsero a Palermo allorché nel XVII secolo la maestranza dei falegnami, ebbe affidato l'oratorio di San Giuseppe dei Falegnami inserita nel convento dei Teatini oggi sede centrale dell'Università. La linearità del modellato, induce a riportare il portone descritto nell'ambito di Pietro Marino che nel 1758 intagliava gli arredi della sagrestia nella chiesa di San Matteo al Cassaro. Come chiarito in sede di datazione l'intaglio del portone rivela negli insistiti linearismi, soprattutto delle Sante, caratteri tardo-barocchi preludenti una più intensa compenetrazione di forma e spazio. La buona qualità dell'intaglio rivela un maestro non di prima grandezza ma significante
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista pubblica/privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900264888
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2021
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0