Santa Caterina rifiuta il sacrificio pagano. Santa Caterina rifiuta il sacrificio pagano
dipinto,
Il pittore dell'ovale in esame è anche autore del dipinto "Offerta di ricchezze alla Santa". Tipologicamente è da notare il gesto di Caterina che indica con la destra il cielo ribadendo la sua fede in Dio
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Tardo-manierista Siciliano
- LOCALIZZAZIONE oratorio di Santa Caterina d'Alessandria
- INDIRIZZO via Monteleone, 16, Palermo (PA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto insieme agli altri della stessa serie è coevo alla pala dell'altare maggiore firmata Zoppo di Ganci e datata 1609. La serie costituita da 14 dipinti di formato ovale e dedicati a Santa Caterina d'Alessandria, precede infatti la decorazione a stucco e pittorica settecentesca e costituisce punto di riferimento per i più tardi affreschisti del cappellonetto, in quest'ultimo ripetendosi soggetti già raffigurati nella serie, per esempio: "l'Incontro in carcere dell'Imperatrice con la Santa Martire". Il dipinto in esame presenta impostazione manieristica ed iniziali sontuosità barocche dovute ad influenze napoletane presenti a Palermo, già rilevate per la ricordata pala d'altare dello Zoppo di Ganci (D. De Joannon 1997 pp.160-161). Possiamo attribuire il dipinto, insieme a tutta la serie dei 14 ovali, ad un tardo manierista operante nella prima metà del XVII secolo nell'ambiente dei due Zoppo di Ganci e del Monocolo di Racalmuto. Lo confermano, le figurine minute, a volte vere e proprie silhouettes presenti nei tardo manieristi siciliani. Tipico ancora della pittura del tempo alcuni spunti cromaticamente vivaci e plasticamente intensi, di matrice, come si è rilevato, prima barocca. E' logico supporre pertanto la pressoché contemporanea stesura dei dipinti in esame con il martirio di Santa Caterina, firmato e datato Zoppo di Ganci 1609, presente sull'altare maggiore della stessa chiesa. Il pittore dispone, quasi ribaltandole tutte sul piano frontale, le sue figure dove la silhouette attenua il plasticismo, ciò conferma l'attribuzione alla prima metà del secolo XVII, anche in questo caso dei due dipinti. Non si può peraltro escludere una diversa ipotesi, dato il carattere dei due dipinti esaminati "offerta di ricchezza a Santa Caterina" e "rifiuto del sacrificio pagano" potrebbe non escludersi una fattura più tarda (metà del XVIII secolo). In questo caso il pittore avrebbe operato tenendo presente il manierismo dei precedenti ovali rifacendo dal nuovo due episodi per altro non inclusi nella Leggenda Aurea e tradotto manieristicamente in valori di superficie
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista pubblica/privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900264875
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2021
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0