Santa Caterina nutrita in carcere da una colomba. Santa Caterina nutrita in carcere da una colomba
dipinto
XVII - XVII
Santa Caterina, in ginocchio nella solitudine del carcere, viene nutrita da una colomba. La Leggenda Aurea (1995, p.967), infatti, così ricorda: "dato che il tiranno aveva disposto che Caterina restasse senza cibo per 12 giorni, Cristo la rifocillava, mandandole una candida colomba". L'impostazione prospettica è in funzione del racconto e tende a rendere più valori di superficie che costruire profondità spaziali. Da notare il divario tra la piccola figura in primo piano e lo sfondo cupo e tenebroso appena accennato. Il vuoto appare infatti protagonista del dipinto, in rapporto alla figura della Santa inginocchiata e raffigurata come negli altri dipinti della stessa serie, in veste verde e bianco modellato panneggio
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a olio
- AMBITO CULTURALE Ambito Tardo-manierista Siciliano
- LOCALIZZAZIONE oratorio di Santa Caterina d'Alessandria
- INDIRIZZO via Monteleone, 16, Palermo (PA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto insieme agli altri della stessa serie è coevo alla pala dell'altare maggiore firmata Zoppo di Ganci e datata 1609. La serie costituita da 14 dipinti di formato ovale e dedicati a Santa Caterina d'Alessandria, precede infatti la decorazione a stucco e pittorica settecentesca e costituisce punto di riferimento per i più tardi affreschisti del cappellonetto, in quest'ultimo ripetendosi soggetti già raffigurati nella serie, per esempio: l'incontro in carcere dell'Imperatrice con la Santa Martire. Il dipinto in esame presenta impostazione manieristica ed iniziali sontuosità barocche dovute ad influenze napoletane presenti a Palermo, già rilevate per la ricordata pala d'altare dello Zoppo di Ganci.(D.De Joannon1997 pp.160-161). Possiamo attribuire il dipinto, insieme a tutta la serie dei 14 ovali, ad un tardo manierista operante nella prima metà del XVII secolo nell'ambiente dei due Zoppo di Ganci e del Monocolo di Racalmuto. Lo confermano, le figurine minute, a volte vere e proprie silhouettes presenti nei tardo manieristi siciliani. Tipico ancora della pittura del tempo alcuni spunti cromaticamente vivaci e plasticamente intensi, di matrice, come si è rilevato, prima barocca. E' logico supporre pertanto la pressoché contemporanea stesura dei dipinti in esame con il martirio di Santa Caterina, firmato e datato Zoppo di Ganci 1609, presente sull'altare maggiore della stessa chiesa. Da notare il rapporto già messo in rilievo tra il vuoto spaziale dell'ambiente e la figura inginocchiata che assume valori non di rappresentazione, ma di significazione devota
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista pubblica/privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900264863
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Centro Regionale per l'Inventario e la Catalogazione
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0