Santa Caterina parla ai carcerieri. Santa Caterina parla ai carcerieri
dipinto,
L'opera citata dal Palazzotto (1999 p.223), visualizza il rapporto di Santa Caterina con i carcerieri convertiti dalla Santa, narrato nella leggenda aurea di Jacopo da Varazze (1995 p.968). Morfologicamente il piccolo dipinto dispone le figure secondo valori di superficie comprimendo le appena accennate profondità. Tipicamente manieristico il costume dei soldati con elmo. Drappeggiata in veste verde e manto bianco, la Santa al centro. Significativa la disposizione morfologica di tre soldati a destra e due a sinistra rispetto alla centralità della Santa. Il minor numero di personaggi a sinistra è in relazione alla visione oculare che normalmente inizia a sinistra scorrendo verso destra
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Tardo-manierista Siciliano
- LOCALIZZAZIONE oratorio di Santa Caterina d'Alessandria
- INDIRIZZO via Monteleone, 16, Palermo (PA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto insieme agli altri della stessa serie è coevo alla pala dell'altare maggiore firmata Zoppo di Ganci e datata 1609. La serie costituita da 14 dipinti di formato ovale e dedicati a Santa Caterina d'Alessandria, precede infatti la decorazione a stucco e pittorica settentesca e costituisce punto di riferimento per i più tardi affreschisti del Cappellonetto, in quest'ultimo ripetendosi soggetti già raffigurati nella serie, peres: l'incontro in carcere dell'Imperatrice con la Santa Martire. Il dipinto in esame presenta impostazione manieristica ed iniziali sontuosità barocche dovute ad influenze napoletane presenti a Palermo, già rilevate per la ricordata pala d'altare dello Zoppo di Ganci.(D.De Joannon1997 pp.160-161). Possiamo attribuire il dipinto, insieme a tutta la serie dei 14 ovali, ad un tardo manierista operante nella prima metà del XVII secolo nell'ambiente dei due Zoppo di Ganci e del Monocolo di Racalmuto. Lo confermano, le figurine minute, a volte vere e proprie silhouettes presenti nei tardo manieristi siciliani.Tipico ancora della pittura del tempo alcuni spunti cromaticamente vivaci e plasticamente intensi, di matrice, come si è rilevato, prima barocca. E' logico supporre pertanto la pressoché contemporanea stesura dei dipinti in esame con il martirio di Santa Caterina, firmato e datato Zoppo di Ganci 1609, presente sull'altare maggiore della stessa chiesa
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista pubblica/privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900264862
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2021
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0