araldica: stemma gentilizio della famiglia Bologna

capitello di colonnina,

Capitello con doppio ordine di foglie stilizzate; su una faccia uno scudo con tre zampe alate

  • OGGETTO capitello di colonnina
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Siciliana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Regionale della Sicilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Abatellis
  • INDIRIZZO via Alloro 4, Palermo (PA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La famiglia Beccadelli da Bologna giunse a Palermo nel XIV sec. e fu fortemente presente nella storia della città nell'arco del Cinquecento e del Seicento. Diversi discendenti ricoprirono cariche pubbliche ed ecclesiatiche; altri si dedicarono alle lettere e fra questi il più famoso fu Antonio Beccadelli Bologna, detto il Panormita, uno dei più insigni letterati e promotori dei classici in Italia nel XV secolo. Altri discendeni della famiglia si dedicarono alla carriera ecclesiastica, fra cui un Simone che fu arcivescovo di Palermo e che nel 1460 contribuì finanziariamente ai lavori per l'edificazione dell'arcivescovado, dato reperibile sulla lapide della sua tomba in cattedrale. La notizia è tratta da uno scritto di Don Baldassare Bologna, anch'egli prelato, che descrive i componenti della famiglia ricopiando le prime informazioni da un'antica cronaca del 1323 fino al 1598. Fra questi discendendenti annovera anche un Luigi, figlio di Francesco, che nel 1566 fu Capitano del Regno e Maestro Portulano, e poi Maestro Razionale del Real Patrimonio e governatore del Monte di Pietà. Questi contribuì al riassetto della piazza esistente di fronte la sua casa, che successivamente prese il nome di piazza Bologna; fondò inoltre il Convento dell'ordine carmelitano e la chiesa di S. Nicolò. Il motto della famiglia fu "VOLAT AETHERA VIRTUS". Il Di Giovanni nel "Palermo Restaurato" attesta l'esistenza di numerose "case" appartenenti alla famiglia site nel quartiere dell'Albergheria nei pressi della piazza Aragona, attuale piazza Bologni, a Palermo. Il Basile nel "Palermo Felicissima" fa una ricognizione delle residenze appartenute ai Bologna, enumerandone circa quindici individuabili ed altre citate solo da fonti scritte. Molto probabilmente il palazzo più antico dei Bologna fu edificato nel XV sec., nell'attuale via S. Basilio. Di questa fabbrica orginaria rimane nel cortile interno una bifora con esilissima colonna centrale; successivamente il palazzo passò ai Gisulfo di Ossada e alla fine del Seicento fu il primo nucleo del monastero basiliano, recentemente trasformato in scuola. Vi furono "case" e "tenimenti" appartenuti ai Bologna in molti quartieri di Palermo individuabili in vicolo Castelnuovo, nella salita Raffadali, in via D'Alessi - dove ancora sul fronte destro vi è una trifora visibile con colonnine tortili sormontate da capitelli, poi inglobata nel vasto convento dei Teatini- in via dei Biscottai, in via Saladino, in prossimità di piazza Vigliena, in via Maqueda (edificio demolito negli anni trenta del Novecento in occasione della sistemazione del rione della Conceria); sempre in via Maqueda vi era la casa di Don Bernardino da Bologna sulle cui case poi fu costruito il convento dei Crociferi di S. Ninfa. Altri edifici erano situati in via Celso, nei pressi della chiesa della Gancia -l'odierno palazzo Sambuca-, nei pressi della Marina, nella strada dell'Argenteria. Da uno degli edifici cinquecenteschi si può ipotizzare la provenienza del capitello in oggetto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900261399
  • NUMERO D'INVENTARIO 5131
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Centro Regionale per l'Inventario e la Catalogazione
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2021
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE