anello - a spoletta - ambito cosentino (prima metà XX)

anello a spoletta, 1900 - 1950

Il “Paracorallium japonicum” fece il suo ingresso sul mercato italiano solamente nel 1889. È a questa famiglia di coralli asiatici a ventaglio che si lega questo anello a spoletta. I cespi potevano raggiungevano 30/40 centimetri di altezza e quasi 20 di diametro. Le colorazioni erano molto varie: dal rosso rubino si arrivava fino al rosa scuro del cosiddetto “Cerasuolo”, come in questo caso. L’inserto di corallo, probabilmente ottocentesco, a spoletta, è incassato all’inglese in un anello di oro rosso a bassa caratura. La montatura risale almeno alla prima metà del Novecento. Il tipo di lavorazione si lega a quella di altri anelli della collezione Spadafora (es. OA 00167646 e 00167647)

  • OGGETTO anello a spoletta
  • MATERIA E TECNICA corallo/ cerasuolo
    oro/ rosso, a bassa caratura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Cosentino
  • LOCALIZZAZIONE San Giovanni in Fiore (CS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come lo scrive Rosa Romano, a metà Ottocento, la sola città di Cosenza contava otto gioiellerie o officine per la lavorazione dei metalli preziosi, con un totale di sessantaquattro operai. Se Napoli rimaneva il centro di riferimento per le produzioni di pregio, Cosenza serviva una clientela locale di stampo prevalentemente borghese o popolare. Il gioiello era simbolo del riscatto sociale. L’uso di oro a basse carature permetteva di riproporre tipologie di gioielli in voga tra le classi più agiate, con prezzature inferiori. Alcuni gioielli si legavano alle cerimonie matrimoniali e funebri. Altri potevano avere uno scopo apotropaico o di buon augurio. In questo senso, il corallo era particolarmente importante. Si pensava che proteggesse i bambini dall’itterizia, che migliorasse la qualità del latte delle balie o addirittura che potesse proteggere chi lo portava addosso dalle calamità naturali. Fino alla seconda metà dell’Ottocento, le fabbriche borboniche di Torre del Greco si rifornivano di solo pescato mediterraneo, importandolo poi in tutto il regno, compresa la Calabria. Si trattava di corallo proveniente prevalentemente dal Mar Ligure e dal Tirreno. Banchi particolarmente significativi, di colore rosato, furono scoperti al largo di Sciacca, negli anni Settanta e Ottanta dell’Ottocento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800167648
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario Spadafora n° 84
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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