Madonna dei Monti. Madonna col Bambino

gruppo scultoreo 1839 - 1839

La Vergine è raffigurata in piedi, con la mano destra sorregge due monti innevati e con la sinistra il Figlio, il quale, a sua volta, stringe nella mano destra il pastorale della Chiesa Greca; sulle teste di entrambi poggia una tiara. I capelli sono nascosti da un velo color panna che le scende sul petto a mò di sciarpa ed è avvolta da un ampio mantello azzurro decorato con stelle dorate, annodato sul fianco sinistro a formare delle balze morbide e plastiche. Il mantello è indossato su una veste rosa con sopravveste cilestrina, stretta in vita da una cintura rosa con dorature. Ai piedi della Madonna sono posti due piccoli angeli: quello alla sua destra indica l'alto, quello a sinistra ha le braccia conserte. Il gruppo scultoreo poggia su una base quadrangolare molto semplice, con angoli smussati e peducci angolari ed è munita di una base processionale, anch'essa di forma quadrata e dorata; i montanti anteriori della base sono formati da due angeli genuflessi e quelli posteriori da una fila di quattro balaustri. La presenza di una tela con la stessa iconografia della statua all'interno della chiesa che la ospita, induce a supporre un culto locale verso un'immagine devozionale più antica, di cui le tiare, il pastorale greco e i monti innevati sarebbero i segni distintivi. Non si hanno notizie precise di questa immagine ma potrebbe essere stata mutuata dal titolo della chiesa per la quale fu realizzata: i monti innevati farebbero riferimento alla neve, mentre le attribuzioni patriarchiali alla basilica romana di Santa Maria Maggiore da dove appunto si originò e sviluppò il titolo e la devozione alla Madonna della Neve, celebrata il 5 agosto, a ricordo della miracolosa nevicata estiva sul colle dell'Esquilino, luogo scelto e mostrato dalla Vergine a papa Liberio perchè vi sorgesse una chiesa a lei dedicata. Dall'iscrizione dipinta su un cartiglio mistilineo posto sul prospetto della base si apprende il nome dell'autore e la data di restauro. L'opera di Lago è tra le prime sculture finora note di Francesco Antonio Lupi

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