Fondazione di Santa Chiara. fondazione della Chiesa di Santa Chiara a Napoli da parte di Roberto D'Angiò

dipinto ca 1758 - ca 1760

Roberto d'Angiò, abbigliato con la corazza sotto un mantello di ermellino, ha l'indice della mano destra puntato sui numerosi operai ed artigiani che, in primo piano, animano la scena. Il re si trova sotto un portico, in secondo piano è raffigurato il resto dell'edificio in costruzione mentre sulla sinistra vi è un obelisco. I valori cromatici, lo sfondamento scenografico, la contestualizzazione classica e l'affollamento scenico costituiscono la cifra stilistica propria del Settecento e della scuola di De Mura e Batoni, di cui il Cannizzaro fu allievo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 101.5 cm
    Larghezza: 76.5 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Calabrese
  • ATTRIBUZIONI Cannizzaro Vincenzo (1742/ 1768)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Civica di Reggio Calabria
  • LOCALIZZAZIONE Teatro Comunale "Francesco Cilea"
  • INDIRIZZO Corso Giuseppe Garibaldi, Reggio di Calabria (RC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE E' la copia pressoché fedele del quadro di F. De Mura, esistente nella chiesa di S. Chiara a Napoli prima che fosse rasa al suolo dai bombardamenti del 1943. Era ubicato, secondo quanto riporta il Celano, "nel muro di riscontro sopra il cero dei frati", e raffigura "l'edificazione di questa chiesa di S. Chiara per comando di re Roberto". La tela di De Mura fu eseguita nel periodo 1751 - 1754. Nel Museo della Badia di Cava dei Tirreni (SA) si conserva una copia quasi identica all'originale del De Mura (mancano gli obelischi sormontanti le colonne della seconda quinta architettonica, sostituiti da statue, ed è di larghezza lievemente minore) attribuita a G. Diano. Il bozzetto dell' originale del quadro apparteneva ad una collezione privata londinese, ma dopo le vicissitudini dell'ultima guerra è difficile sapere se si conservi ancora e dove. La tela si può supporre eseguita dal Cannizzaro nel triennio 1758 - 1760, quando faceva l'alunnato presso il De Mura. L'attribuzione al Cannizzaro, come ci fa notare la Sorrenti, prende inizio col Geraci e viene condivisa dalla storiografia artistica successiva. Un'altra lettura dell'opera che, ancora la Sorrenti, ritiene essere più corretta dell'attuale interpretazione del soggetto, ha portato ad identificare il soggetto con l'episodio storico in cui Alessandro Magno dirige i lavori di costruzione di Alessandria. Secondo questa diversa e nuova lettura, il personaggio raffigurato con la corazza ed il manto di ermellino, rappresenterebbe per l'appunto il suddetto imperatore. L'opera figura nell'atto notarile che comprende l'inventario di cinquantanove dipinti del lascito Genoese, al n.18, indicata come "Alessandro Magno che dirige i lavori di costruzione di Alessandria" e valutata £ 1000 (atto notarile reg. a Reggio Calabria il 57171910 al n. 962, Reg.I, vol.4, f.21). (Inv. N. 1918 C del Museo Nazionale di Reggio Calabria)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800022933
  • NUMERO D'INVENTARIO 1918 C
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA scheda storica (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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