Il giuramento di Bruto dopo il suicidio di Lucrezia

dipinto,

Su uno sfondo scuro, da cui emergono a mala pena dei panneggi rossi, si stagliano le diverse figure della scena: a destra è raffigurata Lucrezia, ormai morta, sorretta da una donna, dai capelli ricci e biondi, raccolti grazie ad un copricapo. Dietro di lei, altre due donne assistono all'avvenimento, una incredula, l'altra con le mani alla testa per la disperazione. La ragazza suicida è dipinta coi seni scoperti; tra di essi è visibile la ferita da cui sgorga il sangue. Indossa orecchini di perle ed un ricco abito, bianco ed oro, nella parte superiore, blu, dalla vite in giù. La parte sinistra del dipinto è occupata dalle figure di Lucio Giunio Bruto e Lucio Tarquinio che giurano sul coltello di vendicare la morte di Lucrezia. Dietro di loro assiste alla scena un soldato. Nello specifico, un tocco di luce evidenzia il personaggio in primo piano, ritratto di profilo, con la gamba destra poggiata su un rialzo di legno e con la mano protesa sul coltello; ha un aspetto giovanile ed indossa la clamide su un gonnellino verde, bordato con una fascia dorata, e calzari. Anche la clamide, dai riflessi metallici, è arricchita da fasce dorate. Infine, di fronte allo spettatore è rappresentato un altro uomo, che tiene con entrambe le mani il coltello; è ritratto frontalmente, (continua)

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Giordano Luca (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo nazionale di Matera - Palazzo Lanfranchi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Lanfranchi
  • INDIRIZZO Piazzetta Giovanni Pascoli, 1, Matera (MT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Giorgio Leone, che ha curato, tanto la brossure che ha accompagnato la prima esposizione dell'opera d'arte al Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna della Basilicata, quanto la scheda che è stata redatta nella più recente pubblicazione sul Barocco in Basilicata e, cioè, "Splendori del Barocco defilato", ha evidenziato come la tela raffiguri la promessa fatta da Lucio Giunio Bruto e Lucio Tarquinio Collatino di vendicare la morte di Lucrezia, suicidatasi in seguito all'abuso subito da Sesto Tarquinio (G. Leone, in Splendori del Barocco defilato, 2009, p. 131). Questo giuramento è considerato uno degli avvenimenti propedeutici alla nascita della repubblica a Roma (G. Leone, in Splendori del Barocco defilato, 2009, p. 131). La tela, ora a Matera, è stata attribuita a Luca Giordano, pittore che ha realizzato vari dipinti aventi come soggetto questa triste vicenda, tra cui la tela che rappresenta Lucrezia che respinge Tarquinio, al Museo di Capodimonte (Napoli), datata 1663, il Suicidio di Lucrezia di Schleißheim, del 1670 circa, o anche la tela che ripropone quest'ultimo soggetto della Galleria Nazionale di Cosenza (G. Leone, Brossure; G. Leone, in Splendori del Barocco defilato, 2009, p. 131). Per Leone, il dipinto di Matera sarebbe una replica della tela di Schleißheim, essendo in essa evidenti elementi caratteristici della svolta cortonesca di Luca Giordano, e presenterebbe affinità con altre opere del pittore, come la Resurrezione di Cristo del Tempio dell'Incoronata di Capodimonte, potendo essere datato tra gli ultimi anni del settimo decennio ed i primi dell'ottavo del sec. XVII (G. Leone, Brossure; G. Leone, in Splendori del Barocco defilato, 2009, p. 131)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700218507
  • ENTE SCHEDATORE Museo Nazionale di Matera - Palazzo Lanfranchi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2009
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA scheda cartacea (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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