disputa di Gesù con i dottori nel tempio

dipinto, ca 1545 - ca 1545

al centro di un ambiente reso prospetticamente, con un'apertura sul fondo su di un paesaggio naturale, Gesù Bambino seduto su un seggio ligneo con spalliera parla ai dottori del tempio, mentre sulla sinistra, appaiono sull'ingresso Maria e Giuseppe giunti a cercarlo. I diciassette dottori, di età diversa, abbigliati in modo differente e con copricapi dalle fogge particolarissime, disposti dietro o avanti a banchi di legno, discutono animatamente, gesticolando, tra loro o con Gesù con testi sacri aperti o chiusi tra le mani

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Todisco Giovanni (notizie Metà Sec. Xvi): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Laboratorio di restauro-Deposito SPSAE MT
  • INDIRIZZO Via della Tecnica, Matera (MT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Durante lo smontaggio del controsoffitto ligneo (cfr. 17/0020300), in occasione del suo restauro, si rinvenne, sotto il fascione, il frammento in oggetto per il quale si provvide allo stacco ed al restauro. In questa opera, senza dubbio ascrivibile al corpus di Giovanni Todisco di Abriola, che firma, nel 1545, nello stesso Convento la decorazione delle lunette del chiostro e dipinge la parete del loggiato, al piano superiore, con Mosè e la raccolta della Manna e Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia, sebbene gravemente mutila, riconosciamo lo stile ed il linguaggio pittorico del pittore rinascimentale lucano. Al linearismo di matrice tardo-gotica, degli anni giovanili, si sono sostituite oramai modalità aggiornate in direzione rinascimentale, per l'uso della prospettiva e della costruzione dello spazio secondo un accurato rapporto di luce e colore (Grelle, 1981). La composizione articolata fa sì che le figure si muovano in uno spazio ben definito che diventa anch'esso protagonista. Riferimenti umbri, poi, si notano nel paesaggio arioso, che si apre sul fondo. Il suo stile, vicino al linguaggio moderno di Andrea da Salerno, recepito tramite le semplificazioni di Stefano Sparano e Giovanni Luce da Eboli, si caratterizza per un novellare fresco e genuino, curante del decorativismo e dei particolari. Emergono anche da questa pittura la semplicità e la quotidianità con le quali persegue un fine didattico, illustrativo, in sintonia con la committenza francescana. L'originalità del suo fare artistico risiede nella trattazione discorsiva dei soggetti: la scena è pervasa di un senso di quotidianità popolare che indugia sui particolari, su gesti o oggetti, come le pagine del libro che si sfogliano al vento, la resa materica dei banchi di legno, i dettagli di un abbigliamento anacronistico rispetto al tema evangelico. I personaggi sono caratterizzati con la consueta indviduazione fisionomica e psicologica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700167183
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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